Van der Poel e Longo Borghini, i volti della vittoria al Giro delle Fiandre

di Alessandro Teri

Il padrone del Giro delle Fiandre è sempre lui, Mathieu Van der Poel. Il campione del mondo arriva sul traguardo della classica fiamminga portando in trionfo la sua bicicletta, alla fine di una corsa che l’ha visto protagonista assoluto, dal momento in cui ha deciso di prendere il largo e lasciarsi tutti dietro. Ma in campo femminile sono i colori italiani a sventolare sopra tutti, grazie alla fantastica vittoria di Elisa Longo Borghini, che sotto il diluvio sigilla con una super volata una prestazione maiuscola, che la ha vista mettere in riga un lotto di avversarie di altissimo livello.

Un’azione da vera fuoriclasse

La piemontese della Lidl-Trek oggi ha centrato il suo secondo successo al Giro delle Fiandre, dopo quello del 2015, e lo ha fatto al culmine di un’azione da vera fuoriclasse, con cui si è guadagnata il successo in una gara davvero molto combattuta. A decidere la sua Ronde van Vlaanderen è stato il muro di Paterberg, sul quale Longo Borghini è partita staccando avversarie del calibro di Kopecki, Voss e Vollering, per riportarsi sulla testa della corsa, dove c’era la compagna di squadra Van Annrooji. Nella ventina di chilometri restanti l’italiana, in compagnia anche di Niewiadoma, è riuscita a rintuzzare i tentativi di riaggancio da parte delle inseguitrici, che nulla hanno potuto per evitare la volata del terzetto in fuga. Lo sprint è stato senza storia, con Longo Borghimi capace di sfruttare il lavoro di Van Annrooji, e di lasciare alla polacca Niewiadoma la delusione del secondo posto.

Soddisfazioni italiane

Tra gli uomini, invece, Van der Poel ha messo in solitaria la sua terza tacca nell’albo d’oro del Fiandre, dopo le vittorie del 2019 e del 2022, inframezzate anche da due secondi posti. Comunque la Ronde 2024 maschile ha riservato soddisfazioni anche all’Italia, dato il secondo posto di un bravo Luca Mozzato, autore di una volata magistrale su Niels Polit, che avanza di un posto dopo il declassamento di Michael Matthews.

L’allungo dell’iridato

La classica dei tradizionali e proverbiali muri del Fiandre si è infiammata sul Koppemberg, a 45 chilometri dal traguardo, quando Van der Poel ha capito che era il momento giusto di tentare l’allungo decisivo, approfittando di un momento di indecisione del gruppo. L’iridato si alza sui pedali in anticipo rispetto agli altri pretendenti alla vittoria, tra cui l’azzurro Alberto Bettiol, e sul pavè bagnato dalla pioggia, grazie alle sue enormi abilità da ciclocross, prende subito il largo, mentre gli altri sono costretti a scendere dalle bici per non cadere sul più bello.

Cavalcata solitaria

Da lì in avanti è una cavalcata solitaria che lo vede affrontare da solo i restanti muri fiamminghi, tra cui i simbolici Oude Kwaremont e Paterberg, con un vantaggio che si stabilizza sul minuto e mezzo fino all’arrivo, dove Van der Poule ha il tempo di scendere dalla sua bici per alzarla al cielo. Dietro di lui nel frattempo gli inseguitori battagliano per assicurarsi un posto sul podio, e tra questi c’è Bettiol a giocarsi le sue carte fino agli ultimi metri di corsa, quando viene inghiottito dal gruppo da cui spunta uno splendido Luca Mozzato, che mette la testa davanti a tutti meritandosi un bel secondo posto.

(foto Instagram Ronde Van Vlaanderen)