I torti arbitrali ci sono stati, ma il risultato non cambia: a ciò è giunta la Camera disciplinare indetta dalla United World Wrestling, in seguito alla clamorosa denuncia fatta da Frank Chamizo dopo il match di qualificazione olimpica, alla fine del quale il lottatore azzurro aveva urlato chiaro e forte la sua delusione per una sconfitta poco trasparente. L’italo-cubano in seguito al ko sul tappeto di Baku contro l’atleta di casa Turan Bayranov, contestata già da subito per una decisione molto controversa dei giudici di gara, si era esposto denunciando finanche un tentativo di corruzione nelle ore precedenti all’incontro. Anche la Fijlkam aveva fatto reclamo sull’episodio incriminato, ed ora è giunta la decisione della federazione internazionale, che ferma gli arbitri colpevoli del malfatto, senza però restituire e Chamizo il maltolto.
Secondo la Uww, e stando al comunicato ufficiale, non si può tornare indietro rispetto ad un verdetto pronunciato sul tappeto a conclusione di un match, quindi Bayaramov rimane vincitore e qualificato alle Olimpiadi, nonostante sia in qualche modo stato avvantaggiato da “alcune azioni non valutate correttamente”, sommate ad “errori di tempistica” e ad una “grossolana mancanza di discernimento” da parte degli arbitri, sospesi a loro volta per alcuni periodi di tempo. A Chamizo, che al momento rimane fuori dai Giochi di Parigi, va invece la magra consolazione di poter essere testa di serie nei gironi del prossimo evento di qualificazione, il World OG Qualifier che avrà luogo dal 9 maggio a Istanbul.
“Grazie UWW, per averci detto quello che già sapevamo”, così Chamizo ha accolto con un post su Instagram la decisione della Federazione internazionale: “A me è costato quattro anni di lavoro e a loro 5 mesi di sospensione”, dice evidentemente deluso il lottatore della Nazionale italiana, riferendosi alle responsabilità arbitrali nel match perso in Azerbaijan, non perdendosi però d’animo, promettendo che continuerà a lavorare sodo e cercherà “la forza per sopportare questa ingiustizia”.
(foto United World Wrestling)