La passione per la Monte Erice di Totò Riolo, il mago della salita

di Redazione

Il sorriso di Totò Riolo sul gradino più alto del podio della Monte Erice è l’emblema della sua immutata passione per il motorsport e per questa gara dove ha corso per la prima volta nel 1988. Nel settantesimo anniversario della gara che ha rappresentato il secondo round del Campionato Italiano Velocità Salita Auto Storiche, il driver cerdese non ha avuto rivali nel 4° Raggruppamento, ma ha voluto onorare la gara cercando di migliorare i crono dell’anno precedente e al contempo continuare lo sviluppo della PCR A6 BMW, la vettura sta dando grandi soddisfazioni, con due successi, grazie al lavoro di gruppo tra la factory milanese Kaa Racing, Paco74 per quel che riguarda il telaio e Balletti Motorsport per la parte motoristica.

Qualche noia meccanica

“Qui ad Erice, dove sono al terzo successo consecutivo, mi sono veramente divertito anche a migliorare le mie performance ed abbassare i crono di alcuni secondi”, dice Totò Riolo, che fa parte della Squadra dei Piloti Senesi: “Nelle prove abbiamo avuto qualche problema al cambio – aggiunge – in Gara 1 invece siamo incappati in una ripartenza, e poi il tappo che è saltato fortunatamente a termine salita e la perdita del liquido, noie che non ci hanno impensierito più di tanto”.

L’esordio di Rotolo

Inoltre con i colori del Targa Racing Club e della Cst Sport su Osella Pa 21 jrb nel Campionato Italiano Supersalita, la Monte Erice numero 66 ha visto l’esordio del palermitano di Termini Imerese Antonio Rotolo, che ha centrato il suo obiettivo personale : “Per me era importante sin dall’inizio raccogliere punti, gestendo al meglio la vettura – spiega – Siamo partiti con il piede giusto e di questo siamo contenti”.