Il Palermo è un pugile suonato ma manca un punto all’obiettivo dei play off

di Edoardo Ullo

Fari spenti, niente più energia proprio sul traguardo. Il Palermo non sa più vincere e, cosa peggiore, continua con prestazioni pessime. Quella vista ieri a La Spezia al cospetto di una squadra che ha fatto il suo dovere senza strafare nel tentativo di portare a casa tre punti salvezza è stata l’ennesima partita da dimenticare ed anche in fretta.

La fortuna del Palermo però sta nel fatto che a 180 minuti dalla fine della stagione regolare del campionato di serie B, il vantaggio sulle none è di ben 6 punti. Manca l’ultimo sforzo ai rosanero per tagliare il traguardo minimo stagionale, ossia quello dei play off che sfuggì la scorsa stagione proprio all’ultimo in quella drammatica e sciagurata partita col Brescia.

Un punto è un obiettivo possibile anche se i siciliani non vincono dal 10 marzo scorso e da allora hanno raccolto la miseria di tre punti in sei partite. Per non ripetere quando successo lo scorso anno che avrebbe del clamoroso.

Venti punti nel girone di ritorno

Il preoccupante calo dei rosanero in questo girone di ritorno è sotto gli occhi di tutti ma sta nei numeri: appena 20 punti raccolti in 17 partite contro i 32 totalizzati nella prima metà di stagione. Per fare un confronto anche col recente passato, basti pensare che nella seconda parte della scorsa stagione, i siciliani fecero 25 punti migliorando quanto fatto nella prima metà.

Ma se si guarda ancora più approfonditamente, i siciliani alla 26ma giornata erano a quota 45, con 12 punti presi. Il giocattolo si è rotto alla ventiseiesima giornata con il pareggio in casa della Cremonese che in inferiorità numerica da metà del primo tempo riuscì a rimontare nella ripresa due reti di svantaggio. Da li qualcosa si è rotto e sono arrivate le sconfitte con Ternana, Brescia, l’ultima vittoria a Lecco ed i ko con Venezia e Pisa che sono costati la panchina ad Eugenio Corini.

Questo al netto di un mercato di riparazione che sembrava potesse risolvere alcuni problemi: luce a centrocampo e guizzi in avanti nonostante la difesa continuasse ad imbarcare gol con estrema facilità. Ad oggi quella dei siciliani è una delle difese più perforate dell’intera cadetteria con ben 51 reti al passivo; la scorsa stagione furono 49.

La luce di Ranocchia si è spenta dopo poche partite ed un infortunio fastidioso arrivato troppo presto; Treorè, arrivato con tanti onori delle cronache dal Milan, non ha mai inciso ed ai più attempati è sembrato di rivivere l’arrivo di Egidio Calloni che nella stagione 1981-1982 approdò in rosanero proprio dal Diavolo. Con la differenza che lo “Sciagurato Egidio” fece 11 gol in 29 partite inclusa una storica tripletta (in 45 minuti) proprio ai suoi ex. Diakitè in difesa ha fatto il suo finora ma nelle ultime partite non si è distinto.

Tre punti in cinque partite con Mignani

Col nuovo tecnico Michele Mignani, il Palermo ha raccolto tre punti. Illusorio il pareggio con la Sampdoria per 2-2, rammarico per quello con il Cosenza per 1-1 e poi lo 0-0 col Parma. Con squadre sulla carta più abbordabili, il Palermo è colato a picco: in casa con la Reggiana con la settima sconfitta al Barbera di questa stagione e ieri a La Spezia.

Mignani fin qui ha fallito, non v’è ombra di dubbio, ma eredita le ceneri di una squadra che non ha costruito lui. E nessuno può pretendere la bacchetta magica.

I numerosi infortuni hanno poi fatto il resto ed anche qui c’è da capire quali siano le responsabilità. Lavorare in queste condizioni non è facile per nessuno ed il tecnico genovese, ex Bari, ne è consapevole. Da capire se questa squadra arriverà ai play off (dovrebbe farcela ma serve un punto per l’aritmetica e visto l’andazzo attuale non è così scontato), in che posizione e come li affronterebbe.

Il rush finale con Ascoli e Sudtirol

Il Palermo adesso ha gli ultimi 180 minuti davanti a sé. Domenica 5 maggio c’è l’Ascoli al Barbera, venerdì 10 la trasferta a Trento col Sudtirol.

Due partite con diverse insidie in un calendario che se affrontato in diverso modo e con ben altro piglio si sarebbe potuto definire “benevolo” o quasi. Così non è perché sono davvero tante le incognite. L’Ascoli, in piena bagarre per evitare la retrocessione in serie C ha necessità vitale di fare punti. E magari anche di vincere. Al Barbera il Palermo è caduto sette volte, a questo punto anche il più ottimista tremerebbe all’idea di affrontare in casa una formazione col sangue agli occhi.

Poi al Druso la sfida col Sudtirol che nello scenario peggiore potrebbe essere un vero e proprio spareggio per rimanere in zona play off. Senza dimenticare che anche la Reggiana che ha gli stessi punti dei trentini potrebbe agguantare i rosanero. Na in caso di arrivo a pari punti passerebbe il Palermo per la differenza reti nei due scontri diretti: i ragazzi di Nesta hanno vinto a Palermo la settimana scorsa 2-1 ma persero in casa 3-1 in avvio di stagione.

Venerdì il Sudtirol gioca a Pisa, altra formazione che ambisce ai play off mentre gli emiliani vanno a Genova ospiti della Sampdoria.

Ad occhio e croce, la penultima giornata di calendario, dovrebbe essere favorevole ai rosanero. Poi il campo deciderà. Ma è un Palermo che barcolla come un pugile investito da una raffica di colpi. Chissà se servirà il ritiro in vista della sfida con i marchigiani di domenica annunciato dal club di viale del Fante.

Foto: Pasquale Ponente