Pogacar, ancora lui, il Cannibale, il Tiranno! Ha vinto ancora oggi, dopo la crono di Perugia, c’è il bis. Tappa con il secondo arrivo in salita (terzo se mettiamo anche l’arrivo della crono di ieri) , lunga 14,5 km con pendenza media del 7% e punte del 12%, la Spoleto-Prati di Tivo di 152km ha regalato spettacolo.
Gara caratterizzata da una fuga di quattordici elementi: Romain Bardet (Team dsm-firmenich PostNL), Simon Geschke (Cofidis), Valentin Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Georg Steinhauser (EF Education – EasyPost), Jhonatan Narvaez, Magnus Sheffield (Ineos-Grenadiers), Alessandro Verre (Arkea-B&B Hotels), Julian Alaphilippe (Soudal-Quick Step), Nairo Quintana, Pelayo Sanchez (Movistar), Alessandro De Marchi (Jayco-AlUla), Michael Storer (Tudor Pro Cycling), Martin Marcellusi (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè) ed Henok Mulubrhan (Astana-Qazaqstan). La fuga è controllata dal gruppo maglia rosa perché tra i quattordici c’è Romain Bardet, quattordicesimo in generale a 5’23”. La Uae di Pogacar controlla la corsa e mantiene alta la velocità di inseguimento con uno scatenato Majka. Ai piedi della salita finale il vantaggio dei 14 fuggitivi è di 32″. Già nelle prime rampe il gruppo dei 14 si sfalda e a perdere per primo contatti è Alaphilippe. Ai -12,8 nel gruppo di testa che ormai è composto da 8 uomini, c’è un timido attacco del lucano Verre. Narvaez e Sheffield cedono e sono ripresi dal gruppo Pogacar. Ai -11km dal gruppo maglia rosa si staccano Damiano Caruso, Zana, Lutsenko. Verre è ripreso. La Bora alza il ritmo e la fuga è quasi tutta ripresa. Ai -9km c’è solo davanti Valentin Pare-Peintre con 18″. Ancora Uae davanti a tirare, nel gruppo maglia rosa ci sono anche Majka, Rubio, Hirt, Bodin, Uijtdebroeks, Thomas, Tiberi, Fortunato, Pozzovivo, O’Connor, Arensman, Martinez. Si stacca dal gruppo, Grossschartner, compagno di Pogacar. Ai -4,3 Pare-Peintre è ripreso. Il gruppo davanti guidato davanti è formato da 14 uomini. Ai -1,8km attacca di Tiberi, Pogacar non lo lascia andare. Tentativo di Arensman, ancora Pogacar chiude.
Ai -1,1km riparte Tiberi, incredibile Pogacar che si accoda al frusinate. Ai 500 metri Pogacar attacca e tutti si inchinano alla maglia rosa. Lo sloveno vince: è lui il padrone del Giro.