La favola della Conca d’Oro Ssd, vicecampione italiana di judo Fisdir

di Redazione

Quattro ori, due argenti e sette bronzi. La Conca d’Oro Ssd, società del gruppo Oxygen, affiliata a Endas Sicilia, fa incetta di medaglie al campionato italiano di judo Fisdir e riesce a ottenere il secondo posto nella classifica a squadre, dietro la CM Fight Academy di Francavilla al Mare (Chieti) e davanti alla Judo Center di Parma.

Una giornata di festa

Sedici le società e ben 76 gli atleti con disabilità intellettivo-relazionali che ieri, domenica 12 maggio, hanno partecipato agli incontri sul tatami del PalaBarton a Perugia, dove si è disputato in concomitanza il campionato italiano A2 Fijlkam. Una giornata di soddisfazione e festa per la delegazione di tecnici palermitani presenti in terra umbra composta da Franco Bondì, Giosuè Giglio, Rosolino Giglio, Piero Miranda, Vincenzo Dolce e Ilenia Leto, accompagnati da Germano Bondì, presidente Endas Sicilia.

Importante crescita

Endas è da sempre vicina al mondo paralimpico in particolare alla Fisdir e alla Conca d’Oro Ssd (Oxygen), società fondata dal maestro Franco Bondì, sesto dan di judo, affiliata sia a Endas che a Fisdir, che svolge costantemente nel territorio attività paralimpiche su diversi sport dilettantistici”, dichiara il presidente di Endas. “Il titolo di società vicecampione d’Italia – aggiunge Germano Bondì – conferma l’importante crescita degli atleti sia dal punto di vista tecnico ma soprattutto dal punto di vista mentale. I judoka si sono approcciati alla competizione con straordinaria determinazione e con l’immancabile fair play”.

Incontri entusiasmanti

Anche per Giosuè Giglio, che oltre a far parte della Conca d’Oro Ssd, è tecnico nazionale e responsabile del settore judo Sud Italia Fisdir, “il livello tecnico degli atleti agonisti è migliorato molto negli ultimi anni, mi hanno colpito anche diversi atleti giovani appartenenti ad alcune società al primo anno di affiliazione”. Giglio aggiunge: “Alcuni incontri sono stati molto entusiasmanti perché caratterizzati da cambi di direzione repentini, gaeshi waza (tecniche di contrattacco) e buona impostazione sulle prese da parte dei judoka. Tra questi si sono contraddistinti gli atleti della nostra Conca d’Oro, questo ci rende tanto orgogliosi per il lavoro svolto non solo da noi, ma soprattutto dai genitori”.