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Dopo le fatiche dolomitiche al Giro arriva un’occasione per i velocisti

Lasciate alle spalle le terribili fatiche dei tapponi di alta montagna, i ciclisti del Giro d’Italia hanno modo oggi di riprendersi dal freddo patito ad alta quota nelle salite dolomitiche, e nelle lunghe discese dove la pioggia battente degli ultimi giorni ha reso pericoloso ogni chilometro percorso dalla carovana rosa. Niente di tutto questo nella tappa odierna, almeno per quanto riguarda le difficoltà altimetriche, mentre per le condizioni meteo non garantiamo. Comunque sia la tappa 18 va in scena da Fiera di Primiero a Padova, 178 chilometri per la maggior parte pianeggianti e di difficoltà medio-bassa.

Penultima volata

Si parte quindi alle 13 e 05, con tutta calma rispetto alle ultime frazioni caratterizzate da dislivelli importanti e medie orarie naturalmente più basse. A 17 chilometri dal via è piazzata l’unica salita di giornata, il Gpm di quarta categoria sul Lamon a 608 metri di altezza, roba da niente per chi fino a ieri ha scalato vette anche più in là dei 2000 metri. Dopo di ciò si scende un bel po’, ad esclusione di due strappetti a metà percorso, passati i quali si va dritti e filati verso il traguardo di Padova. Gli ultimi chilometri, totalmente pianeggianti, sono caratterizzati da lunghi e larghi rettilinei spezzati solo da due curve. L’ultima di queste immette nel rettilineo d’arrivo, ai meno 450 metri dall’arrivo, disegnato per accogliere la penultima volata del Giro, prima dell’arrivo di domenica a Roma.

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Published by
Alessandro Teri