Era nell’ aria, in quell’aria limpida delle montagne venete ricche di storia. Pogacar lo aveva detto e lo ha mantenuto, vincere la tappa del Monte Grappa, vicino alla sua Slovenia.
E considerando che la tappa di domani sarà solo una passarella, possiamo già dire che Pogacar ha vinto il Giro d’Italia successo che sarà certificato all’ ombra della Città Eterna.
Oggi ha regalato una pagina di ciclismo-spettacolo raro in uno sport di grande fatica dove la fatica è già spettacolo. Ma lui sembra non faticare ed ha pure le energie per regalare ai tifosi del Giro pagine indimenticabili.
Sesta vittoria per una maglia rosa portata per (quasi) tutto il giro con l’unico neo di non aver vinto la prima frazione che avrebbe permesso allo sloveno di eguagliare il record di Gianni Bugno.
Alpago – Bassano del Grappa 184 km, con il Monte Grappa da scalare due volte. È questa la penultima tappa, la ventesima quella che stabilirà quasi tutte le classifiche di questo Giro 2024m, Monte Grappa è la salita di gran lunga più dura del Giro d’Italia, 18,1 km all’8,1% di pendenza media e punta massima del 17%. Gli ultimi 3500 metri sono i più duri e hanno una pendenza media del 9,5%.
Fuga iniziale con Andrea Vendrame (Decathlon-Ag2R La Mondiale), Lorenzo Germani (Groupama-FDJ), Edward Theuns (Lidl-Trek), Pelayo Sanchez (Movistar), Andrea Pietrobon (Team Polti-Kometa) Alessandro Tonelli (VF Group-Bardiani CSF-Faizané), Nicola Conci, Jimmy Janssens (Alpecin-Deceuninck), Davide Ballerini, Henok Mulubrrhan (Astana-Qazaqstan), Ruben Fernandez (Cofidis).
In prossimità del primo passaggio del Monte Grappa cominciano gli scatti con il gruppo della maglia rosa a controllare in attesa di un attacco Pogacar. Davanti vanno Tonelli e Vendrame hanno ripreso Mulubrhan, Sanchez e Janssens.
I fuggitivi vengono raggiunti da uno scatenato Pellizzari che sale come un treno e passa per primo al Gpm del Monte Grappa. Sulla discesa con Pellizzari ci sono Pelayo Sanchez e il compagno di squadra Tonelli che presto si staccano. A 42km dall’ arrivo sulla seconda salita il marchigiano ha 2’32” sul gruppo Pogacar formato da 15 uomini. La velocità di ascesa aumenta e si stacca Bardet, il vantaggio di Pellizzari a -40km diminuisce a 1’38”. Ai -37km è Majka a tirare il gruppo con Pagacar, Martinez, Tiberi scortato da Caruso, Thomas con Aresman. Accelera Majka e con lui restano Pogacar, Tiberi, Martinez, Hirt, Rubio e Stoner. Thomas non c’è.
E allora attacca Pogacar ed è spettacolo, in 200 metri fa il vuoto. Pogacar raggiunge Pellizzari e salgono insieme ma per un paio di chilometri. Poi lo sloveno vola nonostante la pendenza dura. Pellizzari è a 56″, Martinez, Tiberi, Rubio sono a un minuto, gruppo Thomas a 1’15 tirato da Valentin Pare-Peintre con Storer e O’Connor. Al Gpm del Monte Grappa passa Pogacar, poi a 1’50” secondo Pellizzari già raggiunto da Tiberi, Rubio e Martinez.
Pogacar non solo regala spettacolo ma anche una borraccia ad un bambino. Martinez attacca sul traguardo volante e resta da solo a 1’54” all’ inseguimento di un irraggiungibile Pogacar che si prende 20 km di applausi per poi salutare con inchino all’ arrivo. Dietro di lui gli umani con Valentin Pare-Peintre che vince lo sprint su Martinez, Tiberi, Rubio, Pellizzari, Thomas e O’Connor a 2’07”. Poi da solo Storer a 2’31”. Decimo Majka a 3’08” che si diverte a bruciare sul traguardo l’amico Damiano Caruso. In classifica generale Pogacar ha 9’56” di vantaggio su Martinez, terzo Thomas a 10’24”, poi O’Connor a 12’07, quinto Tiberi a 12’49”