Ancora un ciclista amatore risultato positivo ad un controllo antidoping. La sospensione cautelare è stata disposta dalla Procura Nazionale Antidoping nei confronti di Giuseppe Di Salvo (Gds Competition). Decisivo l’accertamento predisposto al termine della Granfondo dei Nebrodi dello scorso 21 aprile, corsa nella quale si era classificato secondo dietro a Nicola Genovese e davanti a Pietro Mina.
Nella notifica la Procura Nazionale Antidoping contesta la violazione degli articoli 2.1 e 2.2 del Codice Sportivo Antidoping (Csa) per “riscontrata presenza di eritropoietina ricombinante”, sostanza vietata inserita nella lista Wada nella categoria S2, peptide hormones, growth factors e related substances and mimetics”.A norma di legge il ciclista può presentare ricorso entro 10 giorni, richiedendo le controanalisi. Il cui esito definirà il percorso giudiziario sportivo che si annuncia in salita.
“Peppe” Di Salvo fa parte di un epoca di ciclisti siciliani diventati professionisti (ci sono stati anche una quindicina di pro). Classe 1984, 40 anni compiuti lo scorso 4 aprile, è stato professionista nella Miche Guerciotti, prima di dedicarsi con successo alla mountain bike, e dopo aver fatto bene nei Dilettanti. Tornato a correre su strada Di Salvo è riuscito a fare bene nelle granfondo, vincendo anche gare a circuito come il Trofeo Privitera Catania. Di Salvo ha anche una scuola di ciclismo giovanile molto avviata con tanti talenti.
L’eritropoietina sintetica o eritropoietina ricombinante umana (rHuEPO) è prodotta con la tecnologia del DNA ricombinante ed è utilizzata per curare alcune forme di anemia, in quanto stimola la produzione dei globuli rossi. Viene usata, in alternativa all’autotrasfusione, come doping ematico negli sport che richiedono sforzi prolungati (ciclismo, maratone): assicura infatti più ossigeno e quindi più energia per le prestazioni atletiche di durata. Ma causa anche l’aumento della viscosità del sangue con conseguenti elevatissimi rischi di trombosi, ictus e infarto al miocardio (fonte corriere.it).