Giuseppe Fiume campione d’Europa di fossa universale

di Nunzio Currenti

Ci sono gli sportivi nati per vincere. Ci sono, invece, quelli nati per emozionare. Giuseppe Fiume rientra in questa seconda categoria, speciale, quella dei predestinati, quella dei ragazzi che diventano campioni allenamento dopo allenamento senza risparmiarsi. La bellezza dello sport nella vita quotidiana ci regala una storia da copertina. Perché “Peppino”, campione di Fiumefreddo di Sicilia, la storia l’ha scritta a caratteri cubitali.

A Ceske Budejovice l’atleta azzurro si è laureato campione europeo, da junior, negli Assoluti, nella fossa universale. Un risultato straordinario l’ennesimo che legittima la grandezza di un giovane campione che il 22 settembre compirà 19 anni.

“Durante gli allenamenti prima della partenza vedevo che le cose non stavano andando per il verso giusto, però ormai mi conosco molto bene e sentivo dentro di me che una volta li le cose sarebbero cambiate e andate per il verso giusto, e così é stato d’altronde. Mi sarei aspettato di fare una bella gara e di aver potuto competere e dare del filo da torcere ai miei avversari Junior, ma mai avrei potuto pensare di diventare campione Europeo assoluto e soprattutto di battere in finale un campione come Rubén Puente“.

Il suo coach Avveduto, anche lui campione d’Europa, le ha riservato parole speciali.
“Non posso fare altro che ringraziare il mio allenatore di sempre per il suo costante interesse nei miei confronti nonostante ci trovassimo a migliaia di chilometri di distanza, per la stima e il rispetto che ha nei miei confronti e per non aver mai smesso di credere in me”.

Suo papà emozionato. Lui non si scompone mai. Ma si rende conto che potrebbe cambiare la sua storia sportiva? 

“Ho saputo di mio padre (Claudio Fiume, avvocato, politico fiumefreddese) molto emozionato, quasi in lacrime, saperlo mi  fa sentire molto orgoglioso e, soprattutto, felice di aver reso lui e tutta la mia famiglia (compreso i miei zii e i miei cugini; zia Marinella è stata sindaco di Fiumefreddo) fieri di me. Per il resto, io rimarrò sempre il Giuseppe Fiume che tutti conoscete,questa gara per me ovviamente rimarrà nella storia ma non cambierà il mio modo di essere”.

Lo spareggio è stato davvero emozionante. 
“La gara é stata un qualcosa di fantastico per me, ho iniziato con 24/25 la prima serie di gara, per poi iniziare con la sfilza di 25, ben 6 di fila, per poi concludere con 24/25 l’ultima serie di gara sbagliando l’ultimo piattello, il 200esimo, quello che mi stava per costare il primo posto assoluto. Però la costanza, l’impegno, la passione ripaga sempre. Quindi mi tocca fare lo spareggio con uno dei tiratori più forti che ci sia in spagna della Fossa Universale, Rubén Puente, grandissimo tiratore e soprattutto persona. A dir la verità all’inizio avevo un po’ di “paura” ad andare a spareggiare contro un campione come lui, però ero molto, forse pure troppo, determinato e questo mi ha aiutato a vincere la finale con 25/25 contro il 23/25 del campione spagnolo.

Mondiali a breve. Il sogno Olimpiadi è vivo più che mai.

“Io penso che L’Olimpiade sia il sogno di ogni sportivo. Oltre ad esserci ancora tempo dovrei prima dedicarmi di più all’altra disciplina, la fossa olimpica. Per questo vorrei compiere un passo alla volta. Mi sto togliendo qualche soddisfazione importante alla Fossa Universale. Dopo l’Europeo in Repubblica Ceca ci sarà il Mondiale in Francia ad Agosto dove penso e spero di poter partecipare come tiratore della nazionale Junior”.

Fiumefreddo ha un campione d’Europa. Che significa per lei?
“Su Facebook pochi minuti dopo mi sono trovato il profilo inondato di complimenti dai miei amici e dai miei compaesani, questo mi ha reso molto orgoglioso. La loro vicinanza mi ha fatto sentire a casa nonostante io mi trovassi lontano migliaia di chilometri”.

Parole di un campione d’Europa. Un libro di vittorie che registra un nuovo capitolo. La favola continua. Giuseppe Fiume rimane senz’altro un modello da seguire. Per lui tante rinunce per arrivare all’oro europeo. Per lui tanti sacrifici. Per inseguire i sogni occorre, del resto, coltivarli. E nel giardino della vita il campione fiumefreddese è solo all’inizio.