“I Bastardi di Scoglio”, grandi emozioni a Lipari ricordando il Professore
di Alessandro CalleriCalcio09 Giugno 2024 - 16:47
“I Bastardi di Scoglio”, quattro giorni di amarcord e intense emozioni a Lipari, nel fantastico scenario delle Isole Eolie, per celebrare il ricordo di Franco Scoglio, il “Professore”. Ha avuto enorme successo la manifestazione organizzata da Raffaele China e dai figli Gabriele e Vincenzo, operatori culturali di Lipari, grazie alla spinta di Gaetano Orto, ex calciatore e storico portiere del Lipari prima di emigrare in altre compagini della provincia. Il tutto a quasi 19 anni dalla scomparsa dell’allenatore che fece grande il Messina portandolo in Serie B, nella terra che gli ha dato natali. Scoglio andava infatti molto orgoglioso delle sue origini eoliane.
Nel ricordo del “Professore”
L’importante evento in memoria di Franco Scoglio si è tenuto dal 6 a 9 giugno grazie all’impegno dell’associazione socio-ricreativa “Gli amici del presepe”, con l’ausilio di sponsor privati e istituzionali come la “Federalberghi” locale, rappresentata da Christian Del Bono e il patrocinio del Comune di Lipari, guidato dal sindaco Riccardo Gullo. Tanti i calciatori dell’epoca che hanno voluto partecipare, i suoi “Bastardi”, protagonisti del periodo più bello. Dal 1984 al 1988, dalla C1 alla B, infiammando il “Celeste” e sfiorando la Serie A. Dall’ex storico capitano giallorosso Antonio Bellopede, ai difensori Romolo Rossi e Carmelo Mancuso, poi i centrocampisti Enrico Vendittelli, Peppe Catalano e Luciano Orati, l’attaccante Alberto Diodicibus e il portiere Vincenzo Di Palma. Dal Messina di ieri a quello di oggi, con il centrocampista Domenico Franco, l’attaccante Vincenzo Plescia e il direttore sportivo Domenico Roma.
Gli eventi
Mons. Gaetano Sardella ha celebrato domenica mattina una messa in memoria di Franco Scoglio. La partita dei ricordi, al “Franchino Monteleone” (calcio d’inizio affidato a Franco Scoglio Junior, il nipote del “Professore”, figlio di Tobias”), in campo vecchie glorie, i calciatori attuali dell’Acr presenti e le giovani promesse eoliane, ha sancito l’ideale conclusione del lungo programma di eventi dedicati al ricordo di una delle figure più amate e particolari del calcio italiano.
“I Bastardi di Scoglio” si è aperto giovedì con la mostra fotografica curata da Francesco Saya nella “Sala delle Lettere” di Corso Vittorio Emanuele. Scatti suggestivi, tantissimi cimeli, vecchie maglie e i gagliardetti dell’epoca. Nei giorni seguenti la conferenza stampa di presentazione al Turmalin di Piazza G. Mazzini e la tavola rotonda sulle “Frasi celebri di Scoglio”, presso la terrazza “Ciauri i Mari” a Porto Pignataro. Spazio ai numerosi aneddoti e alle sue espressioni più iconiche, a partire dalla lunga esperienza al Messina: “Senza se e senza ma”; “L’allenatore rivelazione? Quello che vince”; “Lei, là in fondo, con quelle cuffie, la deve smettere sennò parlo ad minchiam”; “Ci sono 21 modi per battere un calcio d’angolo e 12 per battere una punizione”; Abbiamo perso per l’errata applicazione di un meccanismo a “elle” rovesciata”. Momento arricchito dalla partecipazione di Elio Conti Nibali, Niki Patti, alcuni grandi tifosi e amici del “Professore” e importanti giornalisti, dal moderatore Davide Gambale a Salvatore Di Maria e Maurizio Licordari.
Scoglio jr racconta
L’emozione di Tobias Scoglio, figlio dell’indimenticato allenatore di Lipari, è stata da subito evidente: “Ringrazio la famiglia China e Gaetano Orto per avere organizzato a Lipari, per la prima volta, un evento che rendesse onore alla figura di mio padre, portando qui i famosi Bastardi di Scoglio. Per me e la mia famiglia è una grande emozione, in modo particolare per mio figlio Franco che porta lo stesso nome del nonno. Con alcuni di questi giocatori ho un legame particolare e li sento spesso, altri li ho rivisti dopo tantissimo tempo. All’epoca, quando papà allenava quel grande Messina, avevo appena 11-12 anni”.
Dopo il Messina guidò, tra le altre, Genoa, Bologna, Udinese, Napoli e le Nazionali di Tunisia e Libia. Morì nel 2005 mentre parlava in una trasmissione televisiva ligure del Genoa, squadra alla quale era legatissimo. Una profezia: aveva previsto anche quello. “Aveva un carattere forte – ricorda Tobias – un po’ troppo schietto nei confronti dei presidenti e questo lo penalizzava, difatti non è mai riuscito ad approdare in grandi squadre, come Inter, Juventus o Milan. Ha fatto la sua carriera, in modo pulito, non era attaccato ai soldi e viveva il calcio con certi valori che nel calcio di oggi non esistono più”.
Franco e Plescia
Hanno ascoltato racconti, condiviso momenti speciali e partecipato alle varie iniziative. Gli anni passano, i tempi sono cambiati, ma la maglia resta la stessa. Il centrocampista Domenico Franco ha sottolineato: “Ho conosciuto giocatori del passato del Messina ed è veramente qualcosa di bello. Si sono rivisti dopo tanto tempo, penso quando succederà a me in futuro con qualche mia squadra e qualche mio compagno, sarà un emozione forte. Sentendoli parlare la loro forza è stata il gruppo, questo me lo porto come insegnamento, perché in tutte le categorie è un aspetto fondamentale per raggiungere i traguardi”.
A fargli eco l’attaccante Vincenzo Plescia: “Per me è un onore essere qui per ricordare il professore Franco Scoglio. Me ne parlano tutti benissimo, immagino che sia stato una grande persona. Abbiamo avuto modo di conoscere gli ex calciatori dei suoi tempi, avrei voluto vederli giocare da giovani. La generosità che metto in campo magari sarebbe piaciuta ad un allenatore come Scoglio”.