Europeo 1964, la Spagna in finale batte l’Urss in una gara dall’enorme peso politico

di Valentino Sucato

Se nella prima edizione della Coppa Europa la vittoria dell’ Urss era stata macchiata dal ritiro dalla competizione per motivi politici della Furie Rosse spagnole (https://sportwebsicilia.it/2024/06/09/europeo-1960-quando-lurss-vinse-la-prima-edizione-tra-dittature-e-guerra-fredda/) e dal rifiuto di andare a giocare nella comunista Mosca, la seconda edizione quella del 1964 ne risultò essere quasi un naturale  prolungamento, come se il pallone si volesse prendere la rivincita sui condizionamenti politici. E così la finale fu proprio Spagna-Urss.

29 Nazionali presenti

Per arrivare alla tanto attesa finale carica peraltro di motivi politici e di desiderio di rivincita proviamo a tracciare il percorso di questo torneo con 29 partecipanti, ventisei nella prima fase e con Spagna, Lussemburgo e Austria che si inseriscono agli ottavi.

Primo turno

Dalle 26 squadre iniziali dunque ne restano la metà:  Svezia (elimina la Norvegia), Danimarca (elimina Malta), l’Irlanda (Islanda), la Francia (Inghilterra), Irlanda del Nord (Polonia), Spagna (Romania),  Jugoslavia (Belgio), Ungheria (Galles), Olanda (Svizzera),  Italia (7-0 alla Turchia, 6-0 all’ andata e 1-0 in terra turca). La Bulgaria eliminò il Portogallo, dopo due gare in equilibrio nello spareggio sul neutro di Roma (1-0 il risultato finale a favore dei balcanici). L’Albania si qualificò direttamente alla fase successiva per motivi politici. La Grecia infatti si rifiutò di giocare la gara a Tirana in Albania. La vera sorpresa fu l’eliminazione della Cecoslovacchia (superata dalla DDR), che era considerata una delle favorite in quanto terza nell’ edizione precedente e vice campione del mondo nel mondiale svolto in Cile battuta in finale dal Brasile di Pelé.

Ottavi di finale

Agli ottavi vi sono già due grosse sorprese: l’Olanda viene eliminata dal Lussemburgo e la vicecampione uscente, la Jugoslavia, è battuta dalla Svezia. La Spagna si qualifica con qualche difficoltà contro l’Irlanda del Nord, 1-1 a Madrid e 1-0 (gol del mitico Gento) a Belfast.  Irlanda qualificata battendo l’Austria, l’Ungheria supera la Germania Est, la Danimarca strapazza l’Albania. La Francia sconfitta a Sofia 1-0 soffre ma supera la Bulgaria grazie al 3-1 di Parigi. L’Italia è eliminata dalla detentrice della Coppa, l’ Urss (A Mosca 2-0 per i sovietici, 1-1 a Roma con il pareggio raggiunto da Rivera all’89’).

I quarti

Nei quarti ci sono le vittorie di Spagna sull’Irlanda (7-1 tra andata e ritorno), l’Urss conferma i pronostici ed elimina la Svezia. La sorpresa arriva dalla Francia eliminata dall’ Ungheria, mentre per avere l’ultima semifinalista si dovrà attendere lo spareggio di Amsterdam tra la sorpresa Lussemburgo e Danimarca vinto  da quest’ultima. E si arriva alla fase finale a quattro ospitata in Spagna nelle città di Madrid e di Barcellona. In terra catalana l’Unione Sovietica vince 3-0 sulla Danimarca con le reti di tre attaccanti di razza Voronin,  Ivanov  e Podelnik. Al Santiago Bernabeu la Spagna trema, passa in vantaggio con Pareda e resiste agli attacchi magiari sino all’ 84 quando è raggiunta da Bene. Si va ai supplementari con gli ungheresi che sfiorano il gol per poi subirlo da Amancio: è  il 2-1 iberico al 114′. La finale per il terzo posto è vinta ai supplementari dall’ Ungheria.

Finale: Spagna-Urss

La finalissima si gioca in un Bernabeu stracolmo per una gara che non è solo calcio. Franchismo contro comunismo, un derby delle dittature, storie di un’ Europa che in quel periodo viveva i drammi di una guerra che nonostante fosse finita vent’anni prima, faceva sentire i suoi effetti drammatici ancora in molti paesi del continente. Dopo 6′ c’è il gol ispanico: Suarez crossa da destra, Mudrik manca il pallone ma dietro c’è Pereda che controlla e davanti a Jashin insacca la palla in rete. Pereda fischiato perché aveva lasciato Madrid per il Barcellona con questo è riabbracciato dal popolo spagnolo. La gioia spagnola dura due giri di lancette dell’orologio. All’ 8′ Khusainov pareggia ma sono grandi le responsabilità di Iribar, portiere spagnolo che si lascia passare la sfera sotto il suo fianco destro. L’apoteosi spagnola arriva però all’ 84′ con un bellissimo colpo di testa in torsione di Marcellino e palla nell’ angolo basso alla sinistra di Jashin: ed è il 2-1 finale.

Formazioni

Spagna : Iribar; Rivilla, Olivella (c), Calleja; Zoco, Fusté. Pereda; Amaro, Martínez, Suárez, Lapetral Ct : José Villalonga

URSS : Yašin; Shustikov, Shesternyov, Mudrik, Anichkin; Voronin, Chislenko, Ivanov (c), Ponedelnik, Korneyev, Khusainov. Ct: Konstantin Beskov

Arbitro : Arthur Ellis (Inghilterra)