Il pallone racconta quando i Paesi Bassi si chiamavano Olanda e insieme alla Polonia regalavano spettacolo

di Valentino Sucato

Oggi si gioca Polonia-Paesi Bassi anche se nostalgicamente sarebbe più bello continuare a chiamare Olanda. Anche se sarebbe un errore geografico ormai convenzionalmente accettato da tutti. Va bene dunque Paesi Bassi ma almeno per raccontare la storia ci concediamo il permesso di usare la vecchia denominazione.

Oggi…

Le due squadre si incontreranno il 16 giugno alle ore 15,00 ad Amburgo gara valida come match d’esordio del Girone D.

…Ieri

Ci fu un periodo storico quello che va dagli inizi degli anni settanta fino all’inizio del decennio successivo in cui le due squadre nazionali vennero fuori prepotentemente tanto da diventare delle vere corazzate squadre difficili da battere ma maledettamente mai vincenti. Parliamo di due squadre che dominarono la scena  con a loro disposizione grandi collettivi ed individualità irripetibili: i tulipani Cruijff, Rep, Krol, Neeskens e i polacchi Deyna, Lato, Zmuda, Tomaszewski. L’Olanda dominò i due mondiali ’74 e ’78 (perdendo le due finali) la  Polonia in quelli del ’74 e dell’82 arrivò terza in entrambe le edizioni.

Olanda

Polonia

Sfide europee: verso Euro’76

In quel periodo storico le due squadre stranamente non si sono incontrate nelle relative gare mondiali, mentre si sono incontrate nelle fasi qualificazioni europee del 1976 e 1980. Nonostante i polacchi fossero diventati la loro bestia nera per gli olandesi la Polonia venne in entrambe le edizioni eliminata dall’Olanda. Nel 1975 nelle qualificazioni per il campionato d’Europa dell’ anno successivo e con le due squadre con ancora in corpo l’entusiasmo per i mondiali precedenti, la Polonia di mister Gorski vinse in casa la partita del Gruppo 5 dove vi era anche l’Italia di Fulvio Bernardini. Si giocava a Chorzow, città industriale del Sud nella Slesia, lo stadio era gremito e i bianchi regalarono una vittoria netta per 4-1, con reti di Lato, Gadocha e Szarmach con una doppietta e la rete finale di René Van de Kerkhof che rese meno amara la frustata polacca. Il bunker di  Tomaszewski, Szymanovski, Gorgon, Zmuda seppe arginare l’ arancia meccanica grazie ad centrocampo potente, fisico ed imprevedibile con Kasperczak e Maszczyk e Deyna, il più grande calciatore della storia della sua nazione. E davanti un attacco da fare leccare i baffi con Gadocha,  il micidiale Lato e Szarmach che di baffi ne aveva abbastanza. Lo schiaffo di Chorzow non fu dimenticato dai tulipani e nella gara di ritorno ci fu la vendetta. Ad Amsterdam l’Olanda di Suurbier,  Krol, Van Hanegem, Neeskens e Cruijff battendo i polacchi per 3-0 miseeo una seria ipoteca per la qualificazione. Le reti furono di Neeskens, Geels, Thijssen. l’Italia fece il resto andando a pareggiare in Polonia e in pratica eliminando matematicamente Deyna e compagni. L’Olanda perse a Roma 1-0 con rete di Capello ma andò agli europei per differenza reti sulla Polonia.

Sfide europee, verso Euro’80

Quattro anni dopo nelle fase a gironi per le qualificazione a Euro ’80, Polonia e Olanda si ritrovarono ancora assieme e nonostante il bilancio positivo fosse stato a favore dei polacchi con una vittoria e un pareggio a qualificarsi furono ancora gli olandesi. Il due maggio 1979 a Chorzow la Polonia vinse 2-0 con le reti di Boniek e Mazur su rigore. Nella gara di ritorno fu pari 1-1 con le reti del polacco Rudy e dell’ olandese Stevens. A dare il pass di qualificazione ai tulipani, ironia della sorte, furono i risultati della DDR (Germania Est) che del Patto di Varsavia era la punta di diamante ma ciò non serví molto alla causa polacca. Olanda – DDR (and. 3-0, rit.  3-2), Polonia -DDR 1-1, 0-2 con l’Olanda che arrivò prima con 13 punti con un punto di vantaggio su Boniek e compagni