Attraversare lo Stretto di Messina, nuotando grazie a due protesi alle braccia. Questa è l’impresa che verrà affrontata martedì 2 luglio da Andrea Lanari, testimonial dell’Amnil (Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro), con l’obiettivo di raccogliere fondi in favore di chi è vittima di incidenti sul lavoro, e per lanciare un messaggio positivo per non arrendersi anche di fronte a situazioni difficili.
Quindi tra una settimana i tre chilometri e mezzo che dividono le due sponde dello Stretto verranno affrontate a nuoto da Andrea Lanari e dal figlio Kevin, partendo da Torrefaro (Messina) e arrivando alla spiaggia di Cannitello (Villa San Giovanni-Reggio Calabria), per dare una speranza a chi crede di non averne più. “Sarà un obiettivo importante non solo come sfida personale, ma anche come opportunità per promuovere la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro”, dice lo stesso Andea Lanari, originario di Castelfidardo, in provincia di Ancona, a cui sono state amputate entrambe le braccia in seguito allo schiacciamento sotto una pressa senza protezioni, e che da allora vive con due protesi di ultima generazione agli avambracci.
“Fare la traversata con mio figlio, che è stato il gancio di traino di tutto il percorso di preparazione all’iniziativa – spiega Andrea Lanari – è qualcosa di unico ed indescrivibile sotto il piano emotivo, mentre mia figlia Keira, che mi assisterà a bordo di una piccola imbarcazione che ci affiancherà per tutto il percorso, mi darà la forza necessaria per affrontare questa sfida e non rendere vani i lunghi allenamenti, prima in piscina e poi in mare, che stiamo portando avanti da circa un anno”. Con loro ci sarà anche l’istruttore Marco Trillini, esperto di nuoto per persone con disabilità e responsabile della comunicazione del Centro Papa Giovanni XXIII di Ancona.