Il ciclismo giovanile in Sicilia, in salute o in agonia? La parola ai numeri

di Fabio Bologna

Il ciclismo giovanile sale in cattedra in occasione dei Campionati Italiani Giovanili di ciclismo su strada, in programma il 6 e 7 luglio a Lucca. Il Co.Re Sicilia di Federciclismo ha già diramato le convocazioni della Rappresentativa Siciliana per le categorie Esordienti e Allievi.  Un appuntamento importante che ogni anno proietta i nostri giovani al confronto nazionale con i pari categoria e che alla vigilia si presenta sempre ricco di incognite e di altrettante aspettative. Ma come sta realmente il movimento agonistico siciliano relativo ai giovani? Al di là di inconsistenti ed infondati proclami “sbraitati” da pseudo blogger che passano, da un giorno all’altro, dalla “rinascita” alla “crisi” del ciclismo siciliano, analizziamo gli elementi più salienti con dati veri e numeri alla mano.

La Sicilia prima Regione dalla Toscana in giù

La matematica non è un opinione, tutto il resto sono chiacchere. Non è follia, non stiamo delirando ma è la pura realtà confermata dalle statistiche ufficiali del Sito della Federazione Ciclistica Italiana relativi al 2024. La Sicilia, dalla Toscana in giù è, quasi a pari merito con il Lazio, la regione italiana con più tesserati nelle categorie Esordienti, Allievi, Juniores e  Under 23 (il Lazio ha qualche tesserato in più tra Esordienti e Allievi, meno tra Jrs e Under). La conseguente e logica riflessione da fare, a questo punto, è che se di crisi si tratta allora non è soltanto siciliana ma generalizzata per tutta l’Italia. Allo scopo di facilitare il lavoro dello scrivente di seguito trovate in sintesi la tabella con i numeri dettagliati per singola categoria direttamente dal sito di FCI:  Statistiche

Pochi partenti alle gare, per colpa di chi?

Il colpo d’occhio alle gare ciclistiche domenicali non è dei migliori e di conseguenza, a prima vista, potremmo dire che il futuro è grigio. Piove Governo ladro? Non è proprio cosi. La responsabilità maggiore cade in capo alla Calabria. La regione a soli 3 chilometri di distanza e mezz’ora di traghetto dalla nostra Isola presenta numeri disarmanti che di fatto segnano la morte del ciclismo calabrese. Tra esordienti, allievi, jrs e Under in tutto i tesserati sono 26 (ES.10, All.9, Jrs.4, Un 3) contro i 307 dei pari età siciliani (ES. 128, All.86, Jrs 62, Un31). Se solo immaginassimo gli stessi numeri anche per i cugini calabri,  dividendo in parti uguali i tesserati tra Mtb e strada, potremmo assistere a batterie che andrebbero dai 100 partenti per gli esordienti ai 70 per gli Jrs, roba da fare impallidire regioni confinanti come Lombardia e Veneto, che da sempre contano il triplo dei tesserati rispetto a nostri e sono considerate le culle del ciclismo italiano.

Dall’Abruzzo alla Campania le cose non cambiano

Se la Calabria piange, le altre regioni non possono certamente sorridere. Abruzzo, Molise e Basilicata, messe assieme, non arrivano a superare i numeri siciliani, la Puglia arranca e la Campania delude. L’unica regione del centro Sud che potrebbe fare rete con la Sicilia è le Marche, ma a separaci son 1070 chilometri e oltre 12 ore di viaggio, una distanza considerevole che non è neanche da prendere in considerazione come ancora di salvezza per il movimento siculo.

Il futuro della Sicilia nelle proprie mani

Non ci resta che piangere allora? Neanche a pensarlo e come ci insegna la più emblematica delle metafore ciclistiche “testa bassa e pedalare”. Negli ultimi tre anni (è il riferimento temporale che il sito di FCI ci mette a disposizione) il numero dei tesserati in Sicilia è rimasto pressochè identico, con un leggero aumento tra esordienti(13 in più), Jrs e Un23, anche se bisogna sottolineare che tra quest’ultimi si sono aggiunti i tesserati del Team Bike Sicilia che annovera qualche ciclista non siciliano e che tra gli Jrs ci sono identiche dinamiche nel Cycling Team Nial Nizzoli Almo. Un leggero calo si evidenzia tra gli allievi, dove si è passati dai 105 del 2023 agli 86 del 2024. Ma Il lavoro svolto dal Co.Re.Sicilia, i dati ci dicono, negli ultimi anni è stato costante e indirizzato verso due elementi indispensabili che stanno alla base della crescita del ciclismo agonistico: la formazione e le scuole di ciclismo. Nel 2024 i Tecnici di II livello formati sono stati 38 contro i 34 del 2022, mentre per il III livello sono rimasti identici (43).

Crescono le scuole di ciclismo

La speranza è sempre nelle nuove generazioni. Le scuole di ciclismo aumentano e se il periodo legato al covid 19 ha devastato lo sport agonistico, segnando di fatto la perdita del 50% di praticanti in quasi le totalità delle discipline, il ciclismo ha sofferto un rallentamento soltanto transitorio e negli ultimi anni è cresciuto, seppur leggermente, sia il numero delle scuole di ciclismo, passato da 18 del 2021 alle 21 del 2024, sia quello dei tesserati tra giovanissimi e ciclismo promozionale, passando dai 710 del 2022  ai 730 del 2024.

In conclusione potremmo dire che l’apparenza inganna, che il Co.Re. la sua parte la fa, ma che se non comincia a muoversi qualcosa anche nelle regioni limitrofe difficilmente potremmo assistere a competizioni entusiasmanti nelle nostre domeniche ciclistiche e i nostri giovani troveranno sempre difficile confrontarsi con i loro pari categoria nelle gare nazionali. Il ricambio generazionale, almeno sulla carta, c’è e le scuole si stanno muovendo bene e lo confermano i risultati ottenuti negli ultimi anni da realtà come la Asd Racing Team Agrigento, Non Solobike di Pozzallo (Rg), la Nag di Palermo o la Catania Bike School.

Continuate così, testa bassa e pedalare, ma visto che la Sicilia rappresenta una goccia d’acqua nel deserto del meridione ciclistico,  una politica nazionale federale diversa, magari consistente in aiuti non per forza economici che possano sostenere fattivamente gli spostamenti delle nostre società, penalizzate da distanze esagerate, verso i luoghi dove si organizzano le “gare vere”, potrebbe rappresentare una soluzione non da poco per dare continuità e speranza a chi si prodiga con tanto impegno nel mantenere ancora viva l’ormai debole fiammella della passione ciclistica siciliana, che rischia a poco a poco di spegnersi.