Euro 2024 – L’Italia di Spalletti all’esame di maturità Svizzera

di Redazione

Foto di Peri Stojnic su Unsplash

Sabato alle ore 18 la nazionale italiana affronterà la Svizzera negli ottavi di Finale di Euro 2024. Saremo proprio noi ad inaugurare la fase ad eliminazione diretta. “Lo diciamo piano – ha detto il telecronista Sky Fabio Caressa alla fine della gara contro la Croazia – ma torniamo a Berlino Beppe”. “Sì, diciamolo piano”, ha risposto con più di un pizzico di cautela lo Zio Bergomi.

Già, perché sarà proprio l’Olympiastadion di Berlino – laddove Fabio Cannavaro alzò la Coppa del Mondo nel 2006 – ad ospitare questo “derby” delle Alpi. “Non abbiamo paura dell’Italia – la dichiarazione convinta del bolognese Remo Freuler – d’altronde siamo noi quelli ad essere andati in Qatar”. Una stilettata in piena regola. Non ci sarà, invece, il derby bolognese con Riccardo Calafiori, protagonista assoluto (insieme a Zaccagni) della nostra qualificazione, ma ammonito e – di conseguenza – squalificato per questi Ottavi di Finale.

L’augurio è di rivedere la sua classe e la sua eleganza ai quarti. Ci sarà comunque tanto rossoblù in campo, perché oltre a Freuler saranno quasi certamente della partita anche Ndoye e Aebischer. Non ci sarà invece l’altro “ex italiano” Widmer (Udinese), anche lui squalificato per somma di ammonizioni. Ci saranno comunque tanti esperti di calcio tricolore, come Rodriguez (Torino), Sommer (Inter) e Okafor (Milan). Per non parlare degli ex della Serie A, come Shaqiri (Inter) e Zakaria (Juve). Probabilmente, nessuno ci conosce meglio degli elvetici.

La Svizzera, comunque, è una squadra. E questa non è una banalità quando si parla di nazionali. Il Commissario Tecnico Murat Yakin è riuscito a dare un’identità ad un ottimo gruppo di giocatori, gli ha disegnato il gioco ideale ed è riuscito a trasmettere evidenti principi tattici. Una “piccola Atalanta” in nazionale, ci verrebbe da dire. Già, perché anche se ci sono tanti giocatori del Bologna in rosa, la sensazione è che il tecnico svizzero si ispiri a Gasperini: uomo su uomo a tutto campo, pressione feroce e poi ripartenze veloci e spesso letali. Ne sanno qualcosa sia l’Ungheria (battuta 3-1), che la Germania (1-1, ma con gol nel recupero per i tedeschi). Solo la Scozia (1-1) è riuscita a non far esprimere al meglio Freuler e compagni.

Non proprio paragonabile il cammino dell’Italia di Spalletti, riuscita a qualificarsi per il rotto della cuffia, grazie alla rete all’ultimo secondo di Zaccagni alla Croazia (1-1), dopo aver vinto (ma non convinto) contro l’Albania all’esordio (2-1), per poi soccombere contro la Spagna di Morata (1-0 fin troppo generoso per gli Azzurri). Nel post-partita della gara contro la Croazia, Spalletti non si è nascosto: “È evidente che siamo sotto al nostro livello – ha detto l’ex allenatore del Napoli – sappiamo che possiamo e dobbiamo fare di più”.

Proprio vero, perché altrimenti contro la Svizzera sarà durissima. Sabato alle ore 18 ci sarà un intero popolo collegato per la diretta della partita, disponibile testualmente e con statistiche aggiornate su Sportytrader, e la speranza è che si possa esultare con la stessa intensità e lo stesso entusiasmo scatenati dal gol di Zaccagni, tanto inatteso quanto stilisticamente stupendo e altrettanto decisivo.

“Non ci credeva più nessuno”, il commento degli inviati RAI in Germania. Ora, invece, ci crediamo tutti un po’ di più. Anche perché il tabellone ci sorride. Prima, però, c’è da battere la Svizzera. E, per farlo, attaccare il virgolettato di Freuler nello spogliatoio, forse potrebbe aiutare. Chissà che questa volta non siano proprio gli elvetici a peccare di presunzione e, poi, a doversi leccare le ferite…