Il Tour de France 2024 parte dall’Italia e omaggia i grandi del ciclismo tricolore

di Alessandro Teri

La grand depart, la grande partenza…con uno slogan che sa di grandeur francese, e non avrebbe potuto essere altrimenti, il Tour de France si appresta a dare il via alla sua edizione numero 111 dall’Italia. Non che sia una novità per la corsa gialla partire dall’estero, ma da questa parte delle Alpi non era mai successo che prendesse ufficialmente avvio il Tour. L’atteso start verrà dato sabato (29 giugno) da Firenze, dove si comincerà con la prima delle tre tappe da disputarsi interamente sul suolo italiano, che arriverà a Rimini. La seconda frazione, domenica, sarà la Cesenatico-Bologna. La terza, lunedì, con partenza e arrivo a Torino. Poi martedì il gruppo s muoverà da Pinerolo, per poi passare in Francia arrivando a Valloire, e salutando il Bel Paese.

Un centenario memorabile

Dopo un secolo di sana rivalità tra il Tour ed il nostro Giro, ma anche tra le scuole ciclistiche francesi e italiane, che hanno scritto entrambe parti importanti della storia di questo sport, quindi adesso arriva l’omaggio dei cugini transalpini alla nazione che tanto ha dato alla Grand Boucle, con vittorie memorabili e personaggi di enorme calibro. Non per niente per la grand depart è stata scelta una ricorrenza non da poco, nel centenario della prima vittoria del Tour da parte di un italiano, cioè Ottavio Bottecchia, che nel 1924 tenne la maglia gialla dall’inizio alla fine, primo nella storia a segnare una tale impresa.

Omaggi dovuti

Ma pure le città scelte per lo svolgimento delle tre tappe italiane del Tour non sono mica casuali. A cominciare da Firenze e la Toscana, terre di nascita di Gino Bartali, che la maglia gialla la vinse nel 1938 e nel 1948. Il passaggio da Cesenatico, manco a dirlo, è dedicato alla memoria di Marco Pantani, vincitore del Tour nel 1998, con il Pirata rimasto finora l’ultimo a saper piazzare l’accoppiata con il Giro nello stesso anno. Poi il ricordo di Fausto Coppi, che la corsa francese la vinse nel 1949 e nel 1952, sulle strade del suo Piemonte. Senza dimenticare gli altri italiani che hanno legato indelebilmente il loro nome a quello del Tour: Gastone Nencini, che conquistò la maglia giallo nel 1960, Felice Gimondi, giovanissimo ed inaspettato trionfatore nel 1965, e Vincenzo Nibali, lo Squalo di Messina, che nel 2014 arrivò in giallo a Parigi, portando la Sicilia sul gradino più alto del Tour de France.

(foto Facebook)