Ottavi di Finale, l’ Europeo visto da Mister Giuseppe Vigneri

di Valentino Sucato

Mister siamo vicinissimi all’ inizio degli ottavi di Finale del Campionato Europeo e azzurri tra luci ed ombre.
Il tuo punto di vista?

 

“Bisogna porre una doverosa premessa: il calcio italiano sta vivendo un ciclo di decadenza in termini di qualità, purtroppo non riusciamo più a produrre calciatori di altissimo livello, l’unico vero fuoriclasse italiano al momento è Donnarumma; mancano tanto i tempi in cui avevamo abbondanza di calciatori importanti. Ricordo che nel 1994, ero un bambino, l’Italia di Sacchi si poteva permettere di andare al mondiale in USA lasciando a casa Rossi, Bergomi, Ferrara, Mancini, Vialli.
Ciò premesso e tornando alla domanda, credo che l’unica vera luce consista nell’aver raggiunto il primo obiettivo, ossia la qualificazione agli ottavi di finale; le ombre, sono le modalità con le quali questa qualificazione è stata raggiunta, perché onestamente è stata rocambolesca e non abbiamo visto una grande proposta calcistica, troppa confusione e idee poco chiare”.

Spalletti, condottiero di una nave in un mare che in qualche momento è stato in tempesta. Come lo vedi?

“Spalletti è un allenatore stratega, che prova a dare una fisionomia alle squadre che guida. Il problema è che questo tipo di approccio didattico in nazionale è poco attuabile, perché non hai tempo per fare assimilare i concetti al gruppo; sta cercando di fare il massimo con quello che ha a disposizione e, al momento, i risultati comunque lo stanno premiando. Tra l’altro il tabellone che si è delineato potrebbe davvero risultare molto interessante per l’Italia, con le big tutte dall’altra parte”

Quali azzurri promossi e quali rimandati (o bocciati)?

“Sicuramente promossi Donnarumma, Calafiori e Zaccagni. Il portiere del PSG, come dicevo, è l’unico vero fuoriclasse italiano e lo ha dimostrato ancora una volta in queste tre partite, con patate decisive come quella su Manaj contro l’Albania, con interventi a ripetizione contro la Spagna e con il rigore parato a Modric contro la Croazia. Il difensore del Bologna sta dimostrando di essere un calciatore internazionale e moderno, difende, imposta, va a rifinire e il tutto sempre con grande personalità. L’ala della Lazio mi fa piacere citarla perché non è facile avere poco spazio e riuscire a sfruttarlo così bene come ha fatto lui, segnando il gol decisivo per il passaggio del turno.
Invece penso che i rimandati siano decisamente Jorginho, da cui ci si aspetta molto di più, e Di Lorenzo che sembra una brutta copia del terzino che abbiamo visto a Euro2020″.

Le magnifiche cinque: Spagna, Germania, Inghilterra, Portogallo, Francia. Vedi tra questa la vincente? E se si chi?

“Se proprio devo esprimermi in un pronostico, credo che la vincente sia proprio tra queste, ma voglio giocarmi una doppia chance dicendo Spagna o Germania, con i tedeschi che possono contare sul fattore casalingo”

E se ci fosse la grande sorpresa oltre le magnifiche 5?

“Una possibile outsider al di fuori delle magnifiche 5, potrebbe essere l’Olanda. La nazionale Orange ha una buona tradizione in questa competizione e il loro collettivismo totale è sempre da temere”.

Agli ottavi Austria, Slovacchia, Slovenia o Georgia. Difficile da pronosticare?

“Austria è la vera sorpresa, perché oltre ad aver guadagnato gli ottavi senza problemi, ha espresso un calcio veramente importante. Rangnick è riuscito a implementare le proprie idee e a esaltare le qualità dei propri calciatori più di ogni altro CT”

Olanda e Belgio, potenze dormienti che possono venire fuori o in declino?

“Olanda e Belgio sono due nazionali a cui manca sempre poco per vincere, ma non ci riescono mai. L’Olanda, come dicevo, a mio avviso ha lo status tecnico e storico per poter addirittura vincere la competizione. Il Belgio mi sembra sempre incompiuta, anche quest’anno non vedo il salto di qualità che a livello tecnico sarebbe legittimo, dal momento che la rosa, soprattutto a centrocampo e in attacco, è di altissimo profilo”

La grande delusione?

“Sarebbe facile dire Croazia, ma il girone era sicuramente molto equilibrato e a 10″ dalla fine era qualificata. Mi aspettavo molto di più dalla Serbia, una squadra mediamente buona con individualità di spicco come Vlahovic e Sergei Milinkovic Savic e d’esperienza come Tadic, mi sarei aspettato che conquistasse gli ottavi, anche da terza, invece è arrivata ultima in un girone dove la super favorita Inghilterra non ha nemmeno brillato più di tanto”.

Calcio dell’ Est, dai Balcani al Caucaso…chi sale e chi scende?

“Il calcio dell’est è sempre stato un grande bacino di talento, ma fine a se stesso. Nazionali come la Romania o la Turchia sono attrezzate e di tradizione, vanno rispettate. La Georgia stessa ha battuto il Portogallo. Probabilmente il calcio europeo si è livellato verso il basso e quelle che prima erano nazionali materasso, non lo sono più. All’ultimo mondiale l’Italia non si è qualificata avendo perso lo spareggio con la Macedonia, un tempo non sarebbe mai potuto accadere”

Il giocatore simbolo di questi europei?

“In uno sport così tanto di squadra com’è il calcio, è sempre difficile citare un singolo. Però devo dire che faccio fatica a non indicare Lamine Yamal: stiamo parlando di un sedicenne che gioca divinamente e con personalità in una delle nazionali più forti del mondo. La sua grandezza, nella sua gioventù, sono una bella immagine per il calcio”

Chi ti ha sorpreso di più?

“Il portiere della Georgia Mamardashvili, lo avevo apprezzato seguendo il campionato spagnolo tra le file del Valencia, ma con le prestazioni a questo europeo si sta consacrando a livello internazionale e credo che a breve difenderà la porta di un top club”