L’Italia abbraccia il Tour de France, e Bardet conquista la prima maglia gialla

di Alessandro Teri

L’Italia abbraccia il Tour de France. La Grand Depart dell’edizione 111 della corsa gialla è stata accolta come meglio non poteva dal pubblico italiano, che ha fatto da cornice quasi ininterrotta lungo il percorso della Firenze-Rimini, la frazione odierna che ha dato il via alla corsa con i suoi 206 chilometri per nulla banali, anzi, dando vita ad una tappa da subito difficile e con diverse salite da affrontare tra Toscana ed Emilia Romagna. E proprio sulle strade romagnole si ha avuto un primo assaggio del grande omaggio alla memoria di Marco Pantani, che verrà celebrato anche domani, nella seconda tappa con partenza dalla sua Cesenatico, che terminerà a Bologna.

Le prime salite

La corsa si accende sul Barbotto, dove la Uae di Pogacar prende il comando delle operazioni, provocando una prima scrematura. Prima di tutti si staccano i velocisti rimasti nel gruppo, tranne Pedersen, mentre Cavendish e Jakobsen già prima avevano pagato le salite e il forte caldo. Tra le vittime eccellenti dell’andatura sostenuta c’è Van der Poel. Al comando della corsa rimangono 5 degli 8 fuggitivi partiti all’attacco ad inizio tappa, ma il loro destino sembra segnato, essendoci ancora 4 salite da affrontare. Ad approcciare la difficoltà altimetrica seguente, il San Leo, è un gruppo ridotto di corridori. Tra i fuggitivi rimangono Madouas e Abrahamsen, con 1’20” di vantaggio, cui si aggiunge Bardet, che si avvantaggia dal gruppo in cerca della vittoria di tappa, con il compagno di squadra Van den Broek. Nemmeno il tempo di rifiatare, e si sale ancora, stavolta sul Montemaggio. dove il primo ada attaccare è Ben Healy, sperando di raggiungere i battistrada, dai quali si è staccato nel frattempo Abrahamsen, con Bardet che prende il comando delle operazioni.

In fuga per la vittoria

Sul colle di San Marino, con pendenze approcciabili,  la corsa si congela nel gruppo, con l’unico obiettivo di andare a riprendere Bardet, che invece inizia a crederci, mantenendo sempre un vantaggio che sfiora i due minuti, a circa 20 chilometri dalla fine. Nel gruppo la Ef si mette davanti per Bettiol, fresco campione italiano, che potrebbe giocarsi le sue carte in un arrivo a ranghi compatti. Terminata la discesa  adesso ciò che aspetta il francese al comando, sempre affiancato e aiutato dal compagno di squadra Van den Broek, adesso è tutta pianura. Il vantaggio inevitabilmente scende: ai meno dieci dal traguardo Bardet ha meno di 1 minuto, e le sue speranze si assottigliano. Però il compito del gruppo non è facile come sembra, dato che i due del Team Dsm conservano una trentina di secondi in prossimità di Rimini. Poi succede l’impensabile grazie a Bardet, il quale compie la sua impresa con la vittoria di tappa che corona la fuga vincente, beffando le squadre dei velocisti, e andando a vestire la prima maglia gialla di questo Tour.

(foto X – Le Tour de France)