C’è bisogno di più impianti sportivi e palestre scolastiche soprattutto al Sud

di Redazione

Impiantistica, diffusione di una cultura della prevenzione e della pratica fisica in tutte le fasce d’età, il potenziamento dello sport nelle scuole” sono queste le tre direttrici che Marco Mezzaroma, presidente di Sport e Salute, la società governativa per lo sviluppo dello sport, indica come percorso da seguire per il prossimo futuro in una intervista al Sole 24 Ore.

Scuola attiva

Le carenze delle scuole italiane, tra poche palestre e scarsa formazione, sono ataviche ma stiamo intervenendo. Nell’anno scolastico 2023/24 i progetti ‘Scuola attiva’ realizzati in collaborazione con il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, il Dipartimento dello Sport e il ministero dell’Istruzione, in base alla legge 23Scuo4 del 2001, nei due filoni kids per la scuola primaria e junior per la secondaria e di I grado hanno coinvolto 11.200 scuole,104 mila classi e 2,1 milioni di alunni e alunne, in quasi 4 mila Comuni. Al programma, cui abbiamo destinato 13,4 milioni, hanno aderito anche 44 tra federazioni e discipline sportive per favorire l’orientamento degli studenti”.

Più servizi e opportunità

Poi sulla questione impianti ha spiegato: “Ci sono oltre 6200 impianti non funzionanti e 57 mai completati, specie al Sud. Dalle richieste degli enti locali, in gran parte proprietari delle strutture, sappiamo che c’è un fabbisogno enorme”. Infine lancia un allarme: “Mi preoccupa il fatto che l’attività sportiva sia negata a quelle fasce di popolazione sprovviste del reddito necessario. Non possiamo permettercelo. In Italia ci sono 12,6 milioni di atleti tesserati, 5 milioni nelle federazioni, ma anche 26 milioni di cittadini che fanno sport senza essere iscritti a nessun ente e 20 milioni di sedentari. A questi sportivi ‘di fatto’ dovremmo offrire più servizi e opportunità”.