La storia dell’Etna Marathon, la vecchia Signora non tramonta mai, Ficara “Mi piacerebbe sfidare Paez”

di Fabio Bologna

Ne è passata di acqua sotto i ponti, o forse sarebbe meglio scrivere “ne è scesa di lava sul Vulcano“, fatto sta che l’Etna Marathon non smette di affascinare. “Iddu”, o “A muntagna”, negli ultimi giorni si è manifestato in tutto il suo splendore e tutto il suo fascino attraverso la bocca di fuoco del cratere centrale. La Vittoria Etna Marathon 2024, in calendario il 14 e 15 settembre prossimi, sarà anche quella in cui il vulcano più alto d’Europa è cresciuto ancora, precisamente di 107 metri, raggiungendo un’altezza di 3.369 metri. Quest’anno la Marathon compie 18 anni, cresce ma non invecchia mai. E’ come le vecchie signore di nobile casato, eleganti, aristocratiche e mai dome. Abbiamo deciso di spolverare il libro dei ricordi e raccontare i passaggi più salienti della sua storia.

La prima edizione nel 2007

Era il 29 aprile del 2007 e nel comprensorio del Parco dell’Etna la manifestazione lanciava i primi vagiti. La partenza era da Nicolosi ed in tutto ci furono 230 partenti alla prova valida come Campionato Siciliano Marathon e terza tappa del Tour dei Ciclopi.  La giornata fu memorabile perchè, oltre a segnare l’esordio nel panorama della mtb di quella che sarebbe diventata la marathon più importante del sud Italia, ad accogliere i vincitori ci pensò propria Iddu, il Vulcano, che come una bottiglia di champagne esplose lava dal cratere centrale. A vincere furono Emanuele Lo Monaco tra gli uomini ed Elizabeth Scalia tra le donne.

Il 2008 l’anno di Milo e dell’escursionistica

L’Etna Marathon è piaciuta molto e gli organizzatori della ASD Mongibello (altro modo per definire l’Etna) cominciarono a capire quanto alto era il potenziale della manifestazione. Si cambia la località della parenza per favorire gli spostamenti: da Milo a Milo. Il numeri dei partenti fù pressochè lo stesso, ma a questi si aggiunsero circa 40 escursionisti. A vincere furono Carmelo Di Pasquale ed ancora Elizabeth Scalia tra le donne.

2011 Arrivano i Vip e la Granfondo

Probabilmente l’anno della svolta. E’ la prima volta che in Sicilia si pensa in grande e per farlo non bisogna lesinare risorse, impegno ed entusiasmo. Siamo nel 2011 e tra i partenti troviamo il numero due delle Marathon in Italia di quel tempo, il vice Campione d’Italia Marzio Deho. Fù proprio il biker di Alzano Lombardo a vincere quell’edizione, lasciandosi alle spalle un altro fuoriclasse, questa volta di casa nostra: Mirko Farnisi, il più forte biker del Sud Italia, precisamente di Ragusa, l’ultimo siciliano a vestire la maglia della Nazionale nella MTB e che nel proprio palmarès annovera un bronzo ai mondiali di Spagna e il Campionato Italiano Xc nel 2000. Terzo Paolo Alberati. L’ex professionista, oggi  mentore e riferimento di tanti ciclisti in Italia e ambasciatore dell’Etna nel mondo, si cimentò per la prima volta nella gara più dura del sud Italia e fù amore a prima vista. “Un percorso insidioso che non ti lascia respirare” , dichiarò Deho a fine gara e  proprio per questo, in quella edizione, fù introdotto il percorso Granfondo. I chilometri della  Gf furono 43 e la terminarono in 103. I partenti di quell’edizione furono più di 400, per quello che può considerarsi l’anno del cambio di marcia.

2013 il Campionato Italiano Marathon

Arriva la benedizione di FCI e la consacrazione definitiva dell’Etna Marathon. Il Mongibello Team si aggiudica l’assegnazione del Campionato Italiano Marathon. E’ il 2013 e alle pendici dell’Etna si assegna la maglia del più forte d’Italia. I chilometri sono 78 ed il dislivello 2800 metri. I nomi sono altisonanti ma il più veloce di tutti è il trentino Tony Longo, mentre tra le donne la Regina è Elena Gaddoni. Sono presenti tutti i Team ufficiali e gli organizzatori assaporano il gusto del successo che porterà, oltre alla gloria di avere organizzato sapientemente la gara più importante d’Italia, anche la consapevolezza di aver dato l’immagine vincente di una Sicilia che sa organizzare e stupire. La cartolina è partita e a riceverla furono in tanti.

Record di presenze, Bike Channel ed Egan Bernal

Il successo del Campionato Italiano non è stato fine a se stesso. L’anno successivo sembrava di aver raggiunto il massimo con 770 iscritti ma il bello doveva ancora venire. I bikers siciliani si innamorano della manifestazione, gli organizzatori al settimo cielo, ma l’edizione con più iscritti è quella del 2015. In tutto saranno 1200 gli iscritti e 1022 i partenti. Un paese dentro il paese. È questo il colpo d’occhio alla partenza di Milo. l’Etna Marathon è crescita a dismisura in pochissimo tempo conquistando sul campo il trono di più bella del sud. A vincere la Marathon saranno Mirko Pirazzoli tra gli uomini e Lorenza Menapace. Mentre la GF andrà ad un ragazzo non tanto conosciuto, che di nome fa Egan Bernal. Del 18enne colombiano si sapeva pochissimo, sulle sue qualità garantiva Paolo Alberati, ma siamo convinti che mai, entrambi, si sarebbero aspettati che crescendo il ragazzino avrebbe vinto un giorno la corsa a tappe più bella e importante del mondo: il Tour de France. Il tutto ripreso dall’emittente Tv Bike Channel, icona mediatica del ciclismo italiano.

Il Trofeo dei Parchi, il Prestigio e il maltempo

Ancora record di iscritti nel 2016, ma il freddo e la pioggia furono i veri protagonisti. L’Etna Marathon entra nel circuito del Trofeo dei Parchi Naturali e conquista i galloni del Prestigio, marchio DOC delle manifestazioni più belle e partecipate d’Italia.  Ma la nona edizione verrà ricordata per essere stata la più dura ed estenuante di tutte. La pioggia insistente non lasciò respiro ai coraggiosi che decisero di partire, seppur su un tracciato ridotto. La nebbia rese tutto ancora più surreale ed il vincitore, Giuseppe Di Salvo, tagliò il traguardo in lacrime, non sappiamo se per la gioia o per il freddo. Dietro di lui ancora un Pirazzoli in grande spolvero ma stremato, mentre Lorenza Menapace  si concedeva il tris tra le donne.

Nel 2018 parata di stelle per UCI Series

L’arrivo in volata tra Diego Arias e Riccardo Chiarini non poteva che essere il finale più bello per la 12 ^ edizione del 2018. I più grandi del circuito Marathon internazionale erano tutti presenti per la prova inserita nel calendario UCI, compreso il favorito della vigilia che portava una maglia che non capita di vedere spesso nei campi gara: quella di Campione Europeo e ad indossarla era il russo Alexey Medvedev. Una gara sfortunata quella di Medvedev, che nella seconda parte del percorso, dopo aver fatto il vuoto nei primi 40 chilometri, fu fermato da una caduta. Per citare qualche nome di quella edizione memorabile : Francesco Failli,  Pruus, Casagrande, Cattaneo, il vincitore delle ultime due edizioni Giuseppe Di Salvo, Bravin, Farnisi e Pirazzoli. Tra le donne vinse la lituana Katazina Sosna, che ebbe la meglio su Michalina Ziolkowska e Anna Urban. Nella GF cominciavano a scalciare quelli che oggi si fanno largo tra gli Elite e rappresentano al meglio la Sicilia lungo lo Stivale ; Vincenzo Saitta ed Emanuele Spica. 

Paez, Arias e Ficara il podio del 2021

Abbiamo saltato gli anni più bui dello sport. La pandemia del Covid 19 ci ha un pò segnati tutti e cambiato gusti e costumi anche nello sport. Ma l’Etna Marathon ha superato indenne anche questo drammatico evento e nel 2021 schiera la maglia iridata di Leo Paez ai nastri di partenza. Ceravamo anche noi, (per la seconda volta consecutiva) scelti come media partner ufficiali della manifestazione. Con Paez il compagno di squadra Diego Arias ed a cercare di scompigliare le carte un neofita della Mtb, ma professionista delle bici su strada: Pierpaolo Ficara. Il siracusano dopo l’esperienza in Asia e lo sfizio di un Campionato Italiano Assoluto, decide di rientrare in Italia, cambiare specialità e cimentarsi con le ruote tassellate sulla sabbia vulcanica dell’Etna. I due della Giant, Paez e Arias si prendono i gradini più alti del podio, ma Ficara arriva terzo e lancia un segnale importante: il suo futuro sarà sullo sterrato.

Il tempo gli darà ragione, perchè nel 2023 sarà proprio lui a vincere la 17^ edizione davanti al compagno di squadra Emanuele Spica ed un divertito Filippo Fiorelli, che approfittando della pausa dai circuiti su strada, decide di partecipare, senza alcuna velleità di fare risultato, alla regina delle Marathon. “Il fascino dell’Etna Marathon è particolare perchè correre sul versante di un vulcano non è una cosa che fai tutti i giorni” – ci racconta Pierpaolo Ficara. ” Noi siciliani siamo fortunati ad avere l’Etna, un posto molto suggestivo ed apparentemente lunare. E’ stata la gara, nel 2016, che mi ha avvicinato alla MTB poi nel 2020 la rottura della sella mi fermò mentre ero all’inseguimento di Paez, ma l’anno successivo arrivai terzo proprio dietro ad Arias e il Campione del mondo Paez. Quell’edizione per me fù la più importante, perchè capii che avrei potuto un giorno vincerla.”  

L’Etna un fascino unico

Un fascino e uno spettacolo da vivere non soltanto in gara, concetto che ribadisce Pierpaolo che quando può si gode anche l’aspetto cicloturistico del territorio: “Vado spesso ad allenarmi sull’Etna sia sui versanti sabbiosi che sull’asfalto, perchè il silenzio dei boschi è qualcosa che mi rilassa, a tratti il paesaggio ricorda quello delle Dolomiti.  Le edizioni alle quali ho partecipato sono state diverse, lo scorso anno l’ho vinta per la prima volta, anche se nel secondo anello del Black Desert alcuni doppiaggi mi hanno fatto rallentare rispetto alle edizioni passate”. Ficara ci conferma la sua presenza anche nel 2024: “Sicuramente ci sarò – conclude – perchè ci tengo a difendere il titolo. Il mio desiderio sarebbe riconfrontarmi con Paez, distanza di tre anni,  consapevole dell’esperienza che ho maturato adesso nel fuoristrada, ma un altro con il quale mi piacerebbe competere in questa edizione è Gioele De Cosmo, un grande atleta che si presta molto a percorsi come quello dell’Etna e per ultimo i miei compagni di squadra, Spica e Saitta. Sarebbe bello un podio tutto Rolling Bike”