L’impresa memorabile di Pogacar sulla salita che incoronò Pantani

di Alessandro Teri

Se ci fossero ancora dei dubbi su chi sia al momento il ciclista più forte al mondo, oggi ci ha pensato lo stesso Tadej Pogacar a mettere ulteriormente in chiaro un’evidenza che non sminuisce la grandezza dei suoi avversari. Sulle pendenze implacabili di Plateau de Beille, una salita che appartiene alla storia del ciclismo moderno, inaugurata al Tour de France nel 1998 da un’indelebile impresa di Marco Pantani, il campione sloveno ha scritto una delle pagine più nitide del suo talento, staccando Jonas Vingegaard sul terreno di caccia dello stesso danese, finora imbattibile sulle ascese lunghe e impervie, e ipotecando già ora la conquista della maglia gialla, in questo Tour che sembra non poter avere altro finale plausibile.

Un’impresa per gli annali

Ma ancora al termine della corsa gialla manca una settimana, e la strada può sovvertire qualsiasi verdetto. Fatto sta che ad oggi la tappa numero 15, da Loudenvielle a Plateau de Beille, sembra aver messo una pietra sul discorso classifica generale, grazie d un’impresa che sa di annali, messa a segno da Pogacar, vincitore di giornata e sempre più in maglia gialla. Lo spettacolo supremo, di una frazione fino ad allora nemmeno tanto banale, con varie scalate pirenaiche già affrontate, arriva sull’ultima salita, alle cui pendici arrivano per primi 4 fuggitivi, che nel giro di pochi chilometri perdono i due minuti accumulati.

Un duo al comando

A fagocitare il vantaggio dei battistrada è il gruppo dei migliori, in testa al quale si mette Vingegaard, che può contare solo su stesso per cercare di recuperare terreno sul leader della corsa. Ben presto i due più attesi lasciano indietro gli altri, pure Remco Evenepoel, che a quei ritmi infernali preferisce il suo passo. Così si va appaiati per circa 5 chilometri, con pendenze che superano il 10%: il danese a fare l’andatura, e Tadej a non lasciargli un centimetro. Senonché nel tratto più duro Jonas prova a forzare, e per vedere l’effetto del suo scatto si volta, commettendo un’ingenuità che lo condanna a veder scattare immediatamente Pogacar, conscio che l’altro più di tanto non può fare.

L’assolo finale

Gli ultimi 5 chilometri sul Plateau de Beille sono un magnifico assolo dello sloveno, che non lascia per strada nemmeno un centesimo del vantaggio che può guadagnare. Il traguardo è suo, e non resta che contare i distacchi degli altri protagonisti: Vingegaard arriva dopo 1’08’’, Evenepoel a 2’51’’. Fatti tutti i calcoli, compresi gli abbuoni previsti, questo è il podio virtuale del Tour dopo 15 tappe già alle spalle: Pogacar primo e maglia gialla, Vingegaard secondo a 3’09, in maglia a pois, terzo Evenepoel a 5’19’’, vestendo la maglia bianca.

(foto facebook @Le Tour de France)