Pochi clamori e molti fatti. Le donne non si smentiscono mai. In un ciclismo femminile siciliano in crisi, per penuria di vivaio, Giulia Bonelli e Sarah Lardizzone ci regalano le soddisfazioni più grandi. La prima, Giulia, è siracusana e oramai da diversi anni la bandiera siciliana del ciclismo su strada, mentre Sarah, catanese, ci fa sognare a suon di podi e di medaglie nel fuoristrada.
Diciott’anni da poco compiuti, Juniores di secondo anno, Giulia Bonelli non ha mai mollato un metro nella sua corsa verso il sogno del ciclismo professionistico femminile. Quando tanti avrebbero mollato, sconfortati da un movimento agonistico femminile pressoché inesistente, lei ha rilanciato cercando e trovando spazio fuori dalla Sicilia. Quest’anno corre per la Petrucci Gauss e si è tolta la soddisfazione di diverse top ten ed un primo e secondo posto a Forano, con la maglia della Rappresentativa Siciliana, alla fase interregionale del Torneo delle Regioni. “Ho iniziato a pedalare quando avevo sei anni – ci racconta – anche se mia madre mi dice che io pedalavo già nella sua pancia, poi dalla categoria G1 ad oggi non mi sono mai fermata”.
Una tradizione familiare, quella di Giulia, che non intende sicuramente interrompere: “Ho iniziato a praticare ciclismo grazie alla mia famiglia, perché in casa mio padre, mio zio, ma già mio nonno, praticavano ciclismo”. Famiglia, la sua, che l’ha sempre sostenuta ed incoraggiata anche nei momenti più difficili che in uno sport come il ciclismo non mancano mai: “I miei mi hanno sempre aiutato e stimolato a non mollare mai. Mio padre mi accompagna sempre agli allenamenti, anche quelli più lunghi, ed è capace di stare 5/6 ore con me mentre mi alleno, poi sono sempre presenti alle mie gare e mi fanno sentire la loro vicinanza”. Ma non ci sono soltanto i familiari che contribuiscono alla sua crescita agonistica, Giulia è generosa di ringraziamenti: “Corrado Protasi che mi ha messo in bici per la prima volta, Salvatore Marini che mi da sempre consigli utili che mi hanno fatta migliorare parecchio, Alessandro Proni, il mio preparatore, che mi ha fatto crescere sia a livello fisico che mentale. Poi Vincenzo Figura, il mio primo tifoso da quando correvo con i Giovanissimi”.
Una distanza abissale quella tra la Sicilia e il nord, non soltanto chilometrica. “Quando correvo in Sicilia, da Esordiente e Allieva, prendevo parte a batterie miste che difficilmente superavano le 30 unità, adesso gareggio in batterie di sole ragazze con 120 partenti e a volte anche di più“. Ma la distanza, come già scritto è anche reale in termini di chilometri da percorrere che richiedono sacrifici non indifferenti: “Noi che ci spostiamo dalla Sicilia dobbiamo sempre mettere in conto anche la stanchezza degli spostamenti. Quando partiamo in aereo dobbiamo sempre metterci in viaggio un giorno prima e quando andiamo in macchina i giorni di viaggio divento tre, arriviamo in gara che siamo distrutte”. “La mia squadra mi dà una grande mano, mi aiutano consapevoli delle difficoltà che affronto per essere presente alle gare, mi vengono sempre a prendere in aereoporto in qualsiasi città io arrivi e non mi hanno fatto mai mancare il loro sostegno logistico, anche nei periodi di ritiro, come in occasione della preparazione agli ultimi Campionati Italiani”
“È chiaro: il mio sogno è di diventare un giorno una professionista e magari emulare le sorti del mio idolo Marta Bastianelli, quest’anno ho pure avuto la fortuna di conoscerla. Sto facendo tanti sacrifici per questo sport che amo e spero questo giorno arrivi presto”
Dal fondo dell’asfalto alla tecnica dello sterrato. Anche se ancora Esordiente di secondo anno, Sarah Lardizzone si è tolta già diverse soddisfazioni. L’avevamo incontrata di presenza durante la Coppa Italia Giovanile di Xco alla Valle dei Templi ed anche in quell’occasione lei aveva conquistato il gradino più alto del podio. La stoffa c’è, la grinta non manca e il confronto con le altre ragazze del resto dello stivale ha dato riscontri positivi.
Nata a Catania il 15 luglio 2010 fa parte della ASD Pantelleria Outdoor. A trascinarla tra la polvere dello sterrato il papà Luca, anche lui appassionato di MTB: “La mia passione è nata grazie a mio padre, che fin da piccola mi ha trasmesso la passione per la bici e già da G1 ho incominciato a fare alcune gare. Sempre grazie a mio padre sono riuscita ad andare avanti in questo sport, dove non è facile ottenere risultati, ma lui mi ha sempre aiutato e dato i consigli giusti per migliorare ogni anno, senza mai arrenderci”.
Podi tricolore quelli di Sarah in questa stagione agonistica: “I risultati migliori e più importanti sono arrivati nell’ultimo anno. Il Campionato Italiano a Gorizia mi ha regalato la medaglia di bronzo e alla prima prova di Coppa Italia ad Agrigento ho conquistato la prima posizione”. Si cambia specialità ma le difficoltà sono sempre le stesse. Purtroppo la nostra regione è povera di ragazze che si avvicinano al ciclismo e anche il fuoristrada ci conferma la tendenza: “Il ciclismo femminile in sicilia è minore rispetto a quello del nord, infatti insieme a mio padre cerchiamo sempre di fare degli allenamenti regolari e puntiamo di più a fare gare fuori per abituarmi al confronto con partenti più numerosi nella mia categoria”.
“Fin da quando ho iniziato a gareggiare nel fuoristrada ho sempre ammirato un ciclista in particolare, Nino Schurter, vincitore di 9 coppe del mondo. È stato lui il mio idolo da sempre, un riferimento che ho tenuto per raggiungere il mio obbiettivo: diventare un giorno professionista e magari come lui. Può sembrare un po’ esagerato l’esempio, ma voglio sognare e so che devo puntare in alto se voglio realizzarmi in questo sport”.