Nuoto, ferme le alternative alla Comunale di Palermo “piano irrealizzabile”
di Simone MiliotiSport23 Luglio 2024 - 13:03
Prosegue il calvario della piscina comunale di Palermo. Chiuderà a breve, in realtà la vasca scoperta come scritto aveva chiuso oltre un mese fa, per consentire i lavori di adeguamento finanziati col Pnrr, adesso toccherà anche a quella interna per lavori che dureranno degli anni. Le società di nuoto e pallanuoto avevano provato a trovare soluzioni alternative, quest’ultime spostandosi anche in provincia. Ma adesso il castello di carte messo su dal Comune di Palermo sembra essere crollato: le soluzioni tampone proposte, pallone via del Fante e piscina a Fondo Raffo, non sono più realizzabili e si dovrà pensare ad un piano C che possa portare a delle alternative risolutive per la comunità natatoria del capoluogo.
Alzano la voce in consiglio comunale i consiglieri del Partito Democratico Rosario Arcoleo, Mariangela Di Gangi, Giuseppe Lupo e Teresa Piccione, che hanno richiesto un’interrogazione per conoscere i dettagli. “Questa amministrazione – si legge nella dichiarazione del Pd – aveva già annunciato trionfalmente la costruzione di una piscina temporanea nel ‘Pallone’ di viale del Fante, in disuso da decenni, durante i lavori alla piscina Comunale e, nonostante i numerosi dubbi sollevati sulla fattibilità e sui costi dell’operazione, l’amministrazione aveva rassicurato tutti. Ma, dopo mesi di propaganda, il piano si è rivelato irrealizzabile. Cambiato l’Assessore, la Giunta ha proposto una nuova soluzione: costruire la piscina a Fondo Raffo, dichiarandola opera di interesse pubblico obbligatoria per farla rientrare nella convenzione con la famiglia Zamparini. Anche in questo caso, l’assessore ha garantito che la nuova piscina sarebbe stata pronta per la prossima stagione agonistica. Purtroppo, la realtà è emersa ancora una volta: anche questa soluzione è risultata impraticabile. L’amministrazione sta dimostrando approssimazione e superficialità mancando di rispetto alla comunità di nuotatori e nuotatrici, prima che alle società sportive, anche degli atleti paralimpici, sprecando risorse preziose. Abbiamo presentato quindi un’interrogazione per conoscere i costi effettivi degli studi e dei progetti, nonché le risorse e il tempo sprecati in queste soluzioni fantasiose e non condivise. È inaccettabile che l’amministrazione continui a inseguire progetti irrealizzabili invece di trovare soluzioni concrete, sprecando persino tempo e risorse che un comune in dissesto funzionale non può permettersi di sprecare”.