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Benedetta Pilato e la Rai, informazione o bullismo mediatico?

Come deformare l’immagine sportiva e umana di una ragazza! Basta guardare le immagini dell’ intervista a Benedetta Pilato per capire come i mass media possono incidere profondamente sulla realtà trasformandola o comunque modificando la “visual” di cose e/o persone. Spesso ovviamente cambiandone lo scenario o l’elemento interpretativo o persino i contenuti. Che poi lo faccia la Rai ancora peggio. Farlo poi su un  soggetto come una ragazza e compiuto da donne evidentemente significa che si è superato abbondantemente il limite tollerabile della decenza. Poi le scuse quelle che non hanno alcun senso se non quello di voler chiudere la vicenda salvare il contratto e andare avanti come se nulla fosse accaduto. E poi tanto silenzio da quel  mondo culturale come quasi a volersene levare le mani davanti a Pilato che questa volta dopo duemila anni ha il volto bello della verità.

Cosa è successo?

I fatti li conosciamo tutti, Benedetta Pilato già campionessa mondiale e campionessa europea, dopo pochi minuti della conclusione della sua gara nella quale aveva sfiorato il bronzo per un centesimo arrivando dunque quarta, ai microfoni aveva espresso la sua felicità per il risultato ottenuto. “Ci ho provato fino alla fine, mi dispiace, però le mie sono lacrime di gioia, ve lo giuro, sono troppo contenta. Un anno fa non ero neanche in grado di farla questa gara“. C’è tanta commozione a tal punto da  piangere nel dire “Questo è il giorno più bello della mia vita”. E cosa c’è di strano se una 19enne dalla faccia pulita (e non solo perché appena uscita dalla piscina) dica tutto ciò?  Apriti cielo! In una società che ha fame di Var, di critiche, di sospetti, di becere e inutili dibattiti fino a se stessi, può una ragazza essere contenta di una…. benedetta quarta posizione? A questo punto esce fuori il peggio di una società (e di un giornalismo) etichettata, formale, gessata che di fronte alla genuinità delle parole di Benedetta si trova spiazzata. E come reagisce davanti a ciò ? Nel peggiore dei modi scendendo di qualità fino a rasentare il bullismo mediatico, i bassifondi di una informazione sportiva.

Quale è la notizia?

La notizia, quindi, non è la quarta posizione di una bella e solare ragazza così giovane da potere conquistare nel corso della sua maturazione sportiva dieci e dieci ancora medaglie. La notizia da dare in pasto ad un pubblico che paga il canone è che ” è incomprensibile che si possa essere felice di essere fuori dal podio”. Bastava, e forse in quel momento non era manco necessario, chiedere“Perché sei comunque felice? Oppure “Ci saremmo aspettati da te rabbia e delusione e invece vediamo tanta gioia? Perché?” Nulla di tutto questo è stato chiesto. Elisa Di Francisca, ex schermitrice pluri-medagliata anche alle olimpiadi va giù duro infierendo senza pietà: “Non ci ho capito niente, non so se ci fa o ci è. Dovreste fare un’altra intervista per capire cosa voleva dire, con i sottotitoli. Sinceramente non l’ho capita. C’è rimasta male, obiettivamente male. Non è possibile. È assurdo, è surreale questa intervista

L’informazione pubblica e il suo flop

Ecco venire fuori dunque un parossismo culturale di una donna contro un’ altra donna che potrebbe essere peraltro sua figlia. Una serie di frustate  contro una ragazzina che invece aveva detto cose molte intelligente da non essere capita da chi la voleva fare apparire una stupidina. “Lungi da me giudicare le sconfitte – dice l’ex fiorettista all’Ansa -. Quella frase è infelice, ma io son così, senza filtri. Non conosco la sua storia, non capivo cosa volesse dire: al telefono ho spiegato, lei ha detto la sua. Vorrei incontrarla,dopo i Giochi”. “Io non ho vinto 200 Olimpiadi, ma una sola, all’ultima stoccata, e qualcuno dice per una botta di c….”, si difende Di Francisca “Perciò nessuna presunzione: semplicemente, non conosco la storia di Benedetta Pilato, e non capivo cosa stesse dicendo del suo quarto posto. Ognuno esprime la propria opinione: la mia era quella, ma lungi da me parlare di sconfitta. Figurarsi, di sconfitte ne ho vissute tante, ci ho scritto un libro..”.Ci siamo messaggiati direttamente con Elisa questa mattina, si è scusata con Benedetta, si sono parlate e hanno chiarito la cosa. Elisa ha chiesto scusa e direi che all’interno della parola scusa c’è dentro tutto. Direi che la cosa si può chiudere qui senza alimentare ulteriori polemiche. Non ho alcun dubbio – ha proseguito Malagò- che le lacrime di Benedetta fossero di sincera felicità. Sono lacrime figlie di quanto successo a Tokyo (eliminazione in batteria n.d.c.) e che rappresentano la gioia per un miglioramento che l’ha portata fino al quarto posto. Questo non significa essere senza ambizione o che lei non volesse vincere, significa che, nell’ambito della sensibilità personale, ha di sicuro preso la parte migliore di quanto accaduto e va bene così”.

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Published by
Valentino Sucato