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Ci mancava pure Trump…non si spegne la polemica sul match Carini-Khelif

Ci mancava pure Donald Trump. Il candidato alla presidenza degli Stati Uniti si è aggiunto al coro di reazioni politiche seguite al caso Carini-Khelif, che ha infiammato l’opinione pubblica italiana, e non solo, negli ultimi giorni. L’incontro del programma olimpico femminile dei pesi welter, durato meno di un minuto tra la pugile italiana e quella algerina, fino all’abbandono dell’azzurra contro l’avversaria tacciata da più parti di essere transessuale, sta lasciando dietro di sé una scia di interventi che non si è interrotta nemmeno dopo il secondo match vinto da Khelif, contro l’ungherese Anna Luca Hamori, battuta ai punti e non per ritiro.

Tema da campagna elettorale

Ma con quali parole Trump ha detto la sua in merito ad un caso che almeno all’apparenza sembrerebbe lontano dai temi della campagna elettorale statunitense? L’ex presidente Usa, e candidato repubblicano alle prossime elezioni per la casa Bianca, nel bel mezzo di un comizio ha precisato che “una campionessa italiana si è scontrata sul ring con un un bravo pugile uomo, che l’ha colpita due volte così forte che non sapeva cosa stesse succedendo”. Parole che in verità sanno di propaganda, anche perché il Cio ha ribadito più volte come Iman Khelif sia donna a tutti gli effetti.

Nessun premio in denaro

Intanto la Federazione Pugilistica italiana in un comunicato ha tenuto a precisare che non sarà accettato nessun premio in denaro in favore di Angela Carini da parte dell’Iba, la discussa organizzazione pugilistica che in passato ha escluso Khelif dalle sue competizioni: “In merito al comunicato stampa diramato dall’IBA (International Boxing Association), relativamente all’offerta economica avanzata dal Presidente IBA Umar Kremlev a favore della FPI, la Federazione Pugilistica Italiana smentisce quanto riportato da alcuni media riguardo l’ipotesi di accettazione di qualsivoglia premio in denaro”, è stato infatti ribadito.

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Redazione