Parigi 2024, bronzo per Ginevra Taddeucci nella 10 km in acque libere
Nuoto08 Agosto 2024 - 11:13
Testa, cuore e lucidità tattica dal primo all’ultimo metro. Ginevra Taddeucci fa saltare il banco e conquista un favoloso e inaspettato bronzo nella 10 km in acque libere nella suggestiva, ma tanto discussa, cornice della Senna tra Pont Alexandre III e Pont de l’Alma.
Tenace, combattiva e anche ironica, insomma una toscanaccia doc. Ginevra Taddeucci conquista un bronzo tutto carattere, cuore e grinta che vale la definitiva consacrazione sul palcoscenico internazionale. Una medaglia strameritata e figlia di una tattica perfetta: l’azzurra infatti si è mantenuta fin dalla partenza nelle prime posizioni, in un campo gara strettissimo e in cui, come avviene nel Gp di Monaco, superare è praticamente impossibile.
La 26enne di Firenze – tesserata per Fiamme Oro e CC Napoli, allenata da Giovanni Pistelli e oro iridato a Fukuoka 2023 con la 4×1.5 km – nuota in 2h03’42″8, precedeuta solamente dall’olandese Sharon Van Rouwendaal che, otto anni dopo l’oro a Rio 2016, trionfa in 2h03’34″42; l’argento è dell’australiana Moesha Johnson, come l’azzurra e l’olandese in testa dall’inizio alla fine, in 2h03’39″7.
Quarta e fuori dal podio la brasiliana e campionessa olimpica uscente Ana Marcela Cunha quarta in 2h04’15″7; sesta bravissima Giulia Gabbrielleschi – tesserata per Fiamme Oro e Nuotatori Pistoiesi, allieva di Massimiliano Lombardi – in 2h04’17″9.
Esulta Ginevra che ha strappato il pass olimpico all’ultimo respiro al 60esimo Settecolli: “Fino a un mese fa ero fuori dai Giochi e adesso sono qui. E’ stato difficile ed è un’emozione incredibile. Come dice sempre Stefano (Rubaudo ndr) bisogna crederci sempre e non mollare mai. Non pensavo di poter prendere la medaglia”. Poi un’analisi della gara. “Non è stato facile oggi, perchè in alcuni lati la corrente risucchiava e quindi era fondamentale mettere un po’ di forza nella nuotata. Sono stata brava a rimanere incollata a Johnson e Van Rouwendaal e a non mollare”. Poi le dediche da parte di Taddeucci. “Alla mia famiglia, al mio allenatore Giovanni (Pistelli ndr), al mio fidanzato Matteo. Un pensiero, però, vorrei rivolgerlo ad Arianna Bridi che doveva essere qui, avendo conquistato lei il pass olimpico, ma che per motivi di salute è stata fermata: so quanti sacrifici ha fatto in questi anni”.
L’Italia del nuoto in acque libere festeggia così la quarta medaglia a cinque cerchi della storia dopo i bronzi di Martina Grimaldi nel 2012 al Serpentine di Hyde Park, a Londra e di Gregorio Paltrinieri nel 2021 a Tokyo e l’argento di Rachele Bruni a Rio 2016 a Forte Copacabana .
Orgogliosa anche Gabbrielleschi. “Un sesto posto olimpico vuol dire tantissimo per me – racconta la 27enne pistoiese – Per me non sono stati giorni facili, perché lunedì scorso, quand’ero già in Francia, è venuta a mancare mia nonna e a lei dedico questa gara e questo magnifico piazzamento. Sono stati anni per tutta la squadra di duri allenamenti e sacrifici: questi risultati ripagano dei sacrifici fatti”.
Le parole del coordinatore tecnico Stefano Rubaudo. “Le ragazze hanno interpretato la gara alla perfezione, in un contesto tosto. Hanno seguito le indicazioni che le ho dato dopo il mio report di ieri e durante la riunione tecnica c’era sintonia su tutto. Sapevano che nel lato controcorrente era impossibile passare e che era fondamentale non rimanere troppo nel lato scoperto, perchè altrimenti si perdevano metri preziosi. Questo è un campo gara difficilissimo. Sono andate in crisi atlete navigate come Cunha, Beck e Cassignol; le azzurre sono state perfette. Ginevra è stata intraprendente, coraggiosa e brava. La stessa Gabbrielleschi è stata inappuntabile. Ho visto in loro ciò che chiedevo da tempo, perché so quanto valgono e i sacrifici che hanno fatto per arrivare fin qui”
La gara. Ventiquattro atlete al via per i 6 giri del quadrilatero formato da quattro boe da 1670 metri nella Senna tra pont Alexandre III e pont de l’Alma. Temperatura dell’acqua intorno ai 20° e quindi scongiurato l’utilizzo della muta. La partenza è subito a tutta e la prima azione degna di nota è quella dell’australina Moesha Johnson con Ginevra Taddeucci e Giulia Gabbrielleschi sulle code a trascinare il resto del gruppo con le migliori ancora nascoste. La 27enne aussie passa in testa al primo giro in 19’02″2, davanti a Taddeucci e Gabbrielleschi distanti cinque secondi. Risalgono, però, in un percorso stretto e in cui è difficile superare, una sorta di Gran Premio di Montecarlo delle Acque Libere, l’olandese, campionessa del mondo e argento olimpico Sharon Van Rouwendaal, la brasiliana e campionessa olimpica Ana Marcela Cunha, la transalpina Caroline Jouisse a una decina di secondi. Ai 2.5 prende il comando Van Rouwendaal, braccata da Cunha, dalle due azzurre e da Johnson. Nascosta nel gruppo la tedesca e bicampionessa europea Leonie Beck che passa intorno alla quindicesima posizione. L’olandese passa in testa al rilevamento dei 3.2 km in 40’18″6 ma in una manciata di secondi ci sono Johnson, Taddeucci, Gabbrielleschi, Cunha e la sorprendente giapponese Airi Ebina. Ancora indietro Beck che passa a +21.4, leggermente più avanti Jouisse e l’altra transaplina Oceane Cassignol. Il gruppo è allungato con tutte le atlete che praticamente nuotano tutte sulla sponda del fiume, utilizzato a tutti gli effetti come un cordolo in formula uno. Ritmo che aumenta al passaggio di metà gara con Johnson e Van Rouwendaal che passano in 1h01’47, seguite in meno di dieci secondi dalla brasiliana Cunha e dall’altra australiana Chelsea Gubecka; leggermente staccata l’altra parte del gruppo trascinata da Taddeucci, Gabbrielleschi ma risale all’ottavo posto Leonie Beck.
Ai 6.6 km, con due giri da completare, km si staccano in tre. In testa passa la Johnson in 1h22’02″1, poi a Van Rouwendaal a +3.0 e una strepitosa e tenace Taddeucci a +8.3. Poi a venti secondi il resto del gruppo con Gubecka, Cunha e Gabbrielleschi sulla stessa linea; torna a perdere terreno Leonie Beck che passa ad oltre un minuto dalla testa. Posizioni e distacchi non mutano al passaggio ai 7.6 km. E’ il momento decisivo della dieci chilometri olimpica: quello in cui si smette di “bluffare” per chi l’ha fatto. Agli 8.3 km Johnson, Van Rouwendaal e Taddeucci aumentano il vantaggio ad oltre trenta secondi su Cunha, Gabbrielleschi e Gubecka. Crolla ad oltre due minuti Leonie Beck. Le azzurre saltano il rifornimento che invece fanno Van Rouwendaal e Cunha ma dal punto di vista cronometrico non cambia nulla. Parte da qui una lunga volata, con Cunha che deve forzare – adesso o mai più – per ricucire lo strappo con le tre davanti. Moesha Johnson accelera ad 800 metri dall’arrivo ma Van Rouwendaal e una clamorosa Taddeucci rimanngono incollate. Da dietro Cunha guadagna appena una manciata di secondi, con Gabbrielleschi che non molla le code della brasiliana. Aumenta ulteriormente le marce la Johnson a cinquecento metri dalla fine: Van Rouwendaal e Taddeucci resistono. Cunha e Gabbrielleschi riducono il margine a venticinque secondi ma per le medaglie è troppo tardi. Strappa la Van Rouwendaal che cambia la linea, allontanandosi leggermente da bordo e linea ideale: il sorpasso su Johnson è servito; Taddeucci rimane sulla scia della Johnson. Le tre prendono l’imbuto nel seguente ordine e al tocco della piastra non mutano le posizioni. Van Rouwendaal torna sul tetto d’olimpia sei anni dopo il trionfo a Rio 2016; la Johnson è argento e la Taddeucci conquista uno strameritato bronzo.
Podio 10km – Donne
1. Sharon Van Rouwendaal (NED) 2h03’34″2
2. Moesha Johnson (AUS) 2h03’39″7
3. Ginevra Taddeucci 2h03’42″8
6. Giulia Gabbrielleschi 2h04’17″9
Foto Giorgio Scala, Andrea Masini e Andrea Staccioli / DBM