Tra gioie e delusioni, il ciclismo italiano tira le somme del risultato olimpico

di Redazione

Con l’Omnium femminile di Letizia Paternoster, terminato in tredicesima posizione, si è chiusa l’avventura del ciclismo italiano alla Olimpiadi di Parigi 2024, con il bilancio complessivo di un titolo olimpico (Vittoria Guazzini e Chiara Consonni nella Madison), due medaglie d’argento (Filippo Ganna nella cronometro e Elia Viviani e Simone Consonni nella Madison) e una di bronzo (Inseguimento a squadre maschile con Francesco Lamon, Simone Consonni, Jonathan Milan e Filippo Ganna). Meritano anche di essere ricordati i quarti posti di Luca Braidot nel XCO, e del quartetto femminile dell’inseguimento (Martina Fidanza, Chiara Consonni, Vittoria Guazzini, Letizia Paternoster e Elisa Balsamo), miglior prestazione di sempre per quanto riguarda la disciplina. Anche il nono posto di Pietro Bertagnoli rappresenta la miglior prestazione azzurra ad una Olimpiade nel BMX.

Una grande famiglia

Soddisfatto il presidente Cordiano Dagnoni: “Il bilancio di questa Olimpiade per il ciclismo italiano è estremamente positivo e sotto gli occhi di tutti – dice – Sono orgoglioso che con le nostre medaglie abbiamo contribuito a migliorare il risultato di Tokyo, come richiesto dal presidente Malagò. Come ha ricordato il segretario generale del Coni, Carlo Mornati, quello che conta è la prestazione complessiva del movimento e non solo le medaglie”. “Siamo una grande famiglia che condivide gioie e delusioni, impegnandoci ben oltre il dovuto – continua Dagnoni – Il ciclismo italiano, a dispetto di quanto raccontato troppo spesso e troppo facilmente, è sano e in salute. Questa Olimpiade l’ha dimostrato pienamente. Adesso dobbiamo festeggiare i successi ottenuti e far tesoro di quello che ci è mancato come sprone per continuare a crescere e migliorarci”.