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Vittoria Etna Marathon, le meraviglie del vulcano attraverso i percorsi E-bike ed Escursionistico

Percorsi lunari e scenari mozzafiato che raccontano la storia millenaria del Vulcano più alto d’Europa. L’Etna è una meta nella meta ed i viaggiatori spesso vengono in Sicilia solo per lei, per vederla almeno una volta nella vita. La sua visita è una delle esperienze siciliane da non perdere: crateri spenti, grotte, boschi, colate laviche, case sommerse da magmi del passato. La Vittoria Etna Marathon diventa sempre più green e votata non solo all’aspetto agonistico ma anche a quello vacanziero e proprio per questo gli organizzatori del Mongibello Team hanno studiato un pacchetto gare + vacanza ad hoc.  Ma scopriamo la storia dei luoghi dell’evento sportivo di MTB più importante e conosciuto del Sud Italia, attraverso il percorso dedicato alle E-bike ed Escursionistico. Una traccia che è nata nel 2022 per venire incontro ad una tendenza sempre meno di nicchia e che trova e sposa i consensi dei tanti che anche per la 18^ edizione, in programma il 15 settembre, hanno deciso di iscriversi. In tutto 45 chilometri e 1500 mt di dislivello per le E-bike e di 23 km per 800 di dsl per quello escursionistico.

I Cerri che si aprono verso i Crateri 1928

Un luogo incantevole situato a 1400 mt sul livello del mare, il Bosco della Cerrita, deve il suo nome al fatto che é costituito essenzialmente da cerri, una particolare quercia, che solo in questa zona dell’Etna é un vero e proprio bosco. Nel cuore del bosco della Cerrita, sono facilmente raggiungibili con una breve deviazione dal Sentiero delle Ginestre (sentiero 732), due km a nord di contrada Magazzeni, le Bocche del 1928, che testimoniano gli eventi di quell’anno che portarono alla scomparsa dell’antico abitato di Mascali. 

Il Punto base N.15 ossia il Rifugio Citelli

Dal Bosco della Cerrita si attraversa l’asfalto per prendere la pista che porta ai piedi del Rifugio Citelli, ma prima di arrivare al Rifugio, lungo la strada, possiamo osservare la lava della colata del 1865. Fu inaugurato il 6 ottobre 1935 e fu affidato alla guida zafferanese Peppino Strano, che lo resse fino al 1975. Ebbe poi un periodo di declino fino a quando la sezione catanese del CAI decise di darlo in concessione al Comune di Sant’Alfio, affinché lo tenesse sempre aperto nello stile dei rifugi alpini del sodalizio. Nel 1987 è stato individuato dal Parco dell’Etna come Punto Base N.15 e grazie a questi accordi, il rifugio è stato totalmente ristrutturato e nel gennaio 2012 dato in gestione ad una associazione, ed è nuovamente a disposizione degli appassionati della montagna.

Il Black Desert e la Valle del Bove

Dal rifugio Citelli il percorso e-bike prosegue fino ad imboccare il mitico Black Desert, uno dei settori più suggestivi dell’intera Etna Marathon, un single-track di quasi 3 km che attraversa una colata lavica, sospeso tra il vulcano e il mare. Da lì si rientra in direzione Serra Buffa prima di affrontare la discesa finale, intervallata da una breve ma intensa salita che porta ad al nuovo single-track denominato Sentiero dei Lupi, che si affaccia sulla maestosa Valle del Bove: uno spettacolo naturale di rara bellezza. La Valle del Bove si presenta desertica, ricoperta da colate laviche recenti (eruzione del 1991-1993 e seguenti). Uno scosceso pendio, il Salto della Giumenta, affievolito dalla colata lavica del 1991-’93, la separa dalla sottostante Val Calanna.  La genesi della valle è oggetto di studi, un grande ammasso di materiale di riporto presente nella fascia costiera del versante orientale dell’Etna, chiamato “Chiancone”, è stato studiato per comprendere il meccanismo di formazione della valle. Si finisce con la discesa di 6 chilometri che porta al traguardo di Milo.

Black Desert

Valle del Bove

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Redazione