Il Messina verso l’esordio ingaggia Rizzo e Cominetti

di Alessandro Calleri

L’esordio in campionato si avvicina tra mille interrogativi e con l’entusiasmo della piazza decisamente ai minimi storici. Inizia oggi la settimana di preparazione che condurrà al debutto in casa contro il Potenza. Il Messina, intanto, ufficializza l’ingaggio del difensore centrale Francesco Rizzo. Il classe ’98 ha firmato un contratto annuale che lo legherà al club biancoscudato fino al 30 giugno 2025. Vanta 70 presenze in Lega Pro collezionate con le maglie di Gozzano, Turris e Alessandria, oltre all’ultima parentesi alla Recanatese. In D è stato protagonista con Sorrento e Nocerina. Ufficiale pure il tesseramento di Martino Cominetti, attaccante classe ’98 con circa 190 gare e 40 reti in carriera in serie D, che ha convinto i peloritani dopo il periodo di prova. Con la Pro Sesto, però, l’unica avventura in C nel 2021.

Mercato, rosa da completare

Rizzo si aggiunge nella batteria dei centrali ai vari Marino, Manetta e Ndir. La più che probabile partenza di Franco (destinazione Picerno, sebbene anche il Foggia si fosse interessato dopo aver già “pescato” Zunno e Emmausso), rimasto fuori dalla gara di Coppa Italia a Crotone proprio per le sirene di mercato, apre però una lacuna in mezzo al campo. Il ds Giuseppe Pavone, in sinergia con il tecnico Giacomo Modica, dovrà però reperire da qui alla chiusura della sessione estiva della campagna trasferimenti due tasselli fondamentali per innalzare il tasso tecnico del gruppo e completare l’organico. Tradotto un portiere di esperienza da affiancare a Curtosi e una punta (ci sarà una soluzione last minute?) che garantisca gol e affidabilità in un reparto sin qui giovanissimo, con interpreti Adragna, Anatriello, Blue Mamona, Petrungaro e ora Cominetti.

Mistero e silenzi

Alla notizia della proroga concessa per la famigerata trattativa con il fondo estero interessato a rilevare il club non è seguita alcuna comunicazione. Era il 31 luglio e si parlava di “complesse procedure” da portare a termine. L’ennesima estate di voci e balletti pare destinata a concludersi con un nulla di fatto. Silenzi che hanno oltremodo avvilito la tifoseria, stanca di uno scenario che non muta e della prospettiva dell’ottavo anno di gestione Sciotto. I gruppi organizzati della Curva Sud hanno già annunciato che in mancanza di un cambio di proprietà diserteranno lo stadio in occasione delle gare casalinghe a partire dal match di domenica 25 agosto contro il Potenza (a proposito, i lucani hanno espugnato 2-1 Benevento nel secondo turno di Coppa Italia avanzando agli ottavi), in programma alle ore 20.45 al “Franco Scoglio”. Turno inaugurale di un torneo che il Messina, a caccia di una salvezza per nulla semplice, non comincia sotto i migliori auspici. E non basta la buona prova di Crotone, al di là della sconfitta di misura, a scacciare i fantasmi. Urgono rinforzi. Alzare l’asticella, sul campo e fuori, dopo i playoff sfiorati nella scorsa stagione, sarebbe stato doveroso.

Tifosi, pazienza finita

“Il Messina è più di una squadra di calcio: è un simbolo di passione, di orgoglio e di appartenenza per tutta la nostra città. Insieme possiamo superare ogni ostacolo e raggiungere traguardi importanti. Con il vostro sostegno, possiamo dimostrare che la forza del nostro amore per questi colori è in grado di superare ogni difficoltà. Vi ringraziamo per la vostra pazienza, la vostra passione e la vostra fedeltà. Vi chiediamo di continuare a credere in questa maglia, di unirvi a noi in questo viaggio e di essere protagonisti della nostra rinascita” è stato lo slogan della campagna abbonamenti, lanciata decisamente a sorpresa nei giorni scorsi. I costi (abbonamenti validi per 18 partite su 19): Curva intero 125€, Curva ridotto (over 65, Donne) 110€, Curva under 16 70€, Curva fedeltà (per chi ha sottoscritto l’abbonamento scorsa stagione) 115€, Tribuna intero 300€, Tribuna Ridotto (over 65, Donne) 240€, Tribuna under 16 240€, Tribuna Sostenitore 3000€. Un messaggio che non ha fatto breccia, data la scarsa risposta in termini di tessere sottoscritte. Si va avanti in un clima surreale, vivendo alla giornata, senza un vero progetto. Normalità, programmazione e trasparenza latitano. Ciò che più preoccupa una piazza stanca di dover soffrire.