Sinner si difende e nega un trattamento di favore sul caso doping

di Redazione

La vicenda legata al doping “per sbaglio” di Jannik Sinner è ancora fresca, e la sua eco si fa sentire alla vigilia di un appuntamento importante con gli Us Open. E il campione italiano non può che far fronte alle inevitabili domande al riguardo, nella conferenza stampa in cui per la prima volta affronta a viva voce una questione che lo ha visto al momento uscirne da innocente, ma su cui pesa pur sempre il possibile ricorso della Wada di fronte al Tas. Nell’incontro con i giornalisti a New York, dove da lunedì avrà inizio l’ultimo dello Slam della stagione, prima di tutto l’azzurro ha dato conferma di quanto già era trapelato nelle scorse ore, ovvero l’addio a due personaggi centrali nella contaminazione involontaria da Clostebol, il fisioterapista e il preparatore atletico.

Aria nuova

Naldi e Ferarra? Importanti per la mia crescita, ma a causa dell’errore non ho più fiducia in loro. Penso che ci voglia aria nuova nella squadra”. Così il numero uno al mondo motiva il licenziamento di coloro che avrebbero preparato e applicatogli la pomata incriminata, contenente a sua insaputa lo steroide proibito, seppur in quantità minime, rintracciato dai controlli antidoping tra marzo e aprile. Una decisione che sembrava inevitabile, ma che conferma come tutta questa faccenda stia influenzando il cammino di Sinner, che è atteso da un ritorno in campo molto delicato.

Innocenza ribadita

Non è certo una situazione ideale prima di uno Slam, ma nella mia testa so di non aver fatto niente di sbagliato, e questo mi dà forza”. Parole chiare quelle di Sinner, che ribadisce poi la sua innocenza: “Chi mi conosce sa che non ho mai violato le regole, e non farei nulla di illegale”. I fatti gli danno ragione, stando a quanto finora deciso dal tribunale indipendente chiamato a decidere sulla colpevolezza o meno del tennista, ciò che però lascia ancora in molti perplessi è su un eventuale trattamento “di favore” riservatogli, concluso in tutta fretta ed evitando ogni clamore mediatico prima della fine delle indagini, a differenza di quanto capitato a tanti altri atleti coinvolti in casi di sospetto doping. Accuse però rispedite al mittente: “Ogni giocatore che viene trovato positivo affronta lo stesso tipo di processo – conlcude Sinner – Non c’è nessuna scorciatoia o nessun trattamento speciale che ho ricevuto”.

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