Mario Cipollini, “Incarno lo spirito dell’Amatore ma in Danimarca ho corso per gioco”
di Fabio BolognaSport30 Agosto 2024 - 11:02
Il carisma del personaggio che ha fatto la storia del ciclismo e una passione mai finita per le corse. A 57 anni Mario Cipollini ha ancora voglia “di tirarsi il collo” con lo stesso spirito di un ragazzino e quando attacca il numero alla schiena sono dolori per chi tenta di stargli a ruota. In Danimarca ha conquistato la maglia di Campione del Mondo tra i Master coprendo la distanza di 32 chilometri a 47 kmh di media. Ma cosa spinge colui che ha vinto 189 gare tra i professionisti, 42 tappe del Giro d’Italia, 12 al Tour de France , 3 alla Vuelta, un Mondiale e una Milano Sanremo a gareggiare tra gli amatori? Gliel’ho chiesto e mi sono reso conto, ma non avevo dubbi, che al Re Leone la voglia di ruggire non è mai passata.
Non è la prima volta che lo intervisto, Mario è sempre una persona disponibile e schietta, dopo alcuni minuti ti sembra di parlare con il ciclista della domenica che tira le volate al cassonetto e allora la tensione nel confrontarsi con una leggenda dello sport si ammorbidisce e la conversazione diventa amichevole.
Mario cosa ti ha spinto a gareggiare tra i Master
“La passione, la voglia di andare ancora in bicicletta e il piacere e il gusto per la fatica. Poi in realtà la sfida è arrivata un pò per gioco, perchè dovevo essere qui con l’amico Massimo Lelli ma lui all’ultimo minuto non è potuto venire e dato che ero già qui ho deciso di partecipare. Ma penso anche che il tempo passa così velocemente che la possibilità di poter godere della propria passione, senza porsi limiti, ha una scadenza sempre più vicina e a 57 anni di spazio per tirarsi il collo ce n’è sempre meno”.
Quando si attacca il numero però tutto cambia
“Ho vissuto questa cosa con puro divertimento, con il sorriso e con molta semplicità, però quando parti entri in un’altra dimensione e in una fase mentale in cui ti metti lì e cerchi dare il massimo di te stesso, così tutto poi diventa una conseguenza, anche il risultato.“
Tu un po’ incarni lo spirito dell’Amatore
“Ma non potrebbe essere diversamente, io incarno esattamente la passione amatoriale. La settimana scorsa ero in bicicletta con molti cicloamatori, che vado a prendere a casa tutte le domeniche convincendoli ad uscire e ad allungare, poi la mia esperienza mi porta a fare le cose con attenzione e con il piacere di seguire una sorta di programma mio quotidiano di allenamento perchè per carattere sono molto perfezionista”.
Ma ci stai prendendo gusto alle gare Amatoriali
“Ma no, sono casi sporadici e tali rimarranno, non mi programmo per fare una stagione da ciclista amatoriale. Amo andare un biciletta senza stress, senza mettermi a fare il corpo a corpo nelle gare amatoriali. Ho deciso di venire qui in Danimarca anche per godere un po’ dell’aria fresca e di questi luoghi meravigliosi“.
Le prime di Magnini alle gare di nuoto Master scatenarono polemiche, Mario Cipollini come viene visto
“Non ho percepito critiche per la mia presenza, anzi ho gradito l’affetto degli altri partecipanti che si è manifestato con pacche sulle spalle e sorrisi di compiacimento già dalla partenza, quando in gara, di solito, ci si guarda sempre in cagnesco andando a studiare i dettagli dell’avversario. E’ stato veramente piacevole, mi è anche capitato di recuperare qualche avversario e l’ho pure incitato. E’ stata una bella giornata per me e poi va considerato che sono stato io ad entrare nel loro mondo”.
Il mio riferimento al nuoto non è casuale, c’è qualche pregiudizio nei confronti del ciclismo amatoriale
“Credo che il ciclismo rappresenti uno sport, una cultura e una vita totalmente differenti da tutte le altre discipline. La biciletta è condivisione, socializzazione, ma soprattutto è divertimento, poi c’è anche la voglia di sfidarsi tra amici e di pagare il caffè al bar perchè si è perso e questa è la cosa più bella di questo sport. Il ciclismo amatoriale dovrebbe essere anche uno stimolo per dare forza a quello giovanile. Ci sono luoghi, come le Dolomiti, che devono molto al ciclismo, soprattutto amatoriale e secondo me dovrebbero sentire l’obbligo di riconoscere qualcosa al futuro di questo sport che sta sempre più scemando se non addirittura morendo. Ma qui devono intervenire le Istituzioni e la politica”.
Nel 2025 la GF dell’Etna sarà Campionato Italiano Master, possiamo annunciare la tua presenza?
“Come già detto no sò quali saranno le volte che deciderò ancora di divertirmi ad una gara amatoriale, anche se sarebbe bello venire a fare un giro in Sicilia com’è successo più di una volta, perche la vostra è una regione meravigliosa. Il primo pensiero và alle grandi cene a base di pesce e le mitiche colazioni con granita e panna”.