Seixas-Finn duello infinito al Lunigiana, ne sentiremo parlare

di Nunzio Currenti

Quando scorri l’albo d’oro del Lunigiana ti viene la pelle d’oca. Basta leggere i vincitori, anno per anno, per rendersi conto di come la corsa a tappe, che oggi ha concluso il 48esimo atto della sua storia, sia davvero l’università del ciclismo juniores, la corsa dei futuri campioni

Vincitori illustri

Sul podio più alto troviamo grandi campioni che hanno vinto Giro d’Italia. Un esempio? Chioccioli 1977, Gibo Simoni 1989, Danilo Di Luca 1994, Damiano Cunego 1998, Vincenzo Nibali 2002, Tao Geoghegan Hart 2013 sino a Tadej Pogacar, primo nel 2016 e quest’anno vincitore di Giro e Tour, Remco Evenepoel nel 2018. E tanti altri sono riusciti a conquistare successi importanti e a piazzarsi sui podi nei grandi giri. Diversi esempi come Turbo Guerini, Alberto Bettiol, Matej Mohoric e Lenny Martinez

Il duello Finn-Seixas

La terza vittoria francese in quattro anni consolida le aspettative di un nuovo corso che si sta profilando nella nazionale transalpina. Paul Seixas, oggi secondo a Terre di Luni dietro Finn, ma vincitore dell’edizione numero 48, succede nell’albo d’oro a Leo Bisiaux (nel 2021 aveva vinto Martinez). Finn chiude a sei secondi dalla testa e si piazza per la seconda volta sul secondo gradino del podio. Parafrasando il pensiero di Abdoujaparov, nell’intervista di ieri, in questa edizione ritroveremo anche diversi protagonisti al prossimo Europeo e, altresì, al Mondiale.

Le indicazioni non sono mancate di certo. Pavel Sumpik – già 17 vittorie quest’anno – chiude in terza posizione (quarto oggi dietro il fratello dell’ex campione europeo Kristoff). Le giovani leve del ciclismo mondiale, quindi, non si faranno attendere. Gli italiani possono dormire sonni tranquilli.

Bene il Friuli che piazza nei primi dieci Andrea Bessega (quinto), Stefano Viezzi (settimo, campione del mondo di ciclocross) e David Zanutta (tredicesimo). Bene il Veneto, specie perché torna a casa con la vittoria di Cristian Remelli nella suggestiva scalata di Bolano, dove ha messo tutti d’accordo. Si sono mossi bene Elia Andreus (settimo), Giacomo Rosato (secondo nella classifica della maglia bianca, 2007) dietro il polaccio Jackowiack e davanti Gabriele Scagliola (Piemonte), l’emiliano Leonardo Meccia (primo nella classifica dei traguardi volanti).

Sfortunata la prova della Sicilia che non è mai stata nel vivo della gara (specie dopo quando Badalamenti nell’arrivo di Massa Carrara ha forato dovendo dire addio a un piazzamento importante). Nella tappa finale Carmeni arriva con il primo gruppo (39esimo), riscattando, dopo le asperità di Monte Marcello, ripetute tre volte, il calo di ieri nel finale di Bolano. Risplendente, vincitore Coppa Ascensione, completa il suo percorso.

“Torno a casa con tante indicazioni al termine di una esperienza importante”, ci dice Nello Gangemi, tecnico della selezione siciliana.

Organizzazione

Oltre 200 volontari, al Lunigiana non ci si risparmia. Ne abbiamo parlato oggi, è una grande famiglia che si spende il Team Casano per la riuscita della corsa.

Certo, l’incidente a Omrzen, all’addetto alla sicurezza e al lombardo Sasso aveva fatto tribolare non poco, viste le condizioni critiche in cui ha versato il primo e le fratture riportate dagli altri due.

Oggi il sorriso dello sloveno è l’inizio di un percorso di recupere. Parliamo di un talento assoluto, vincitore della Roubaix juniores. Ci hanno colpito la disponibilità, la voglia, la condivisione. Tappa dopo tappa, anche dopo l’annullamento della Portofino-Chiavari, sempre sul pezzo. Ora il tempo di riposarsi per poi pensare alla 49esima.

E nel frattempo godiamoci questo finale di stagione. Lorenzo Finn, campione italiano volerà a Zolder per giocarsi l’Europeo (dall’11 al 15 settembre) non solo su strada, ma anche nella crono. Con lui in Nazionale Salvoldi, ha convocato, dei presenti al Lunigiana, Santiago Ferraro, Ludovico Maria Mellano e Andrea Montagner. La parola ora passa come sempre alla strada.

Foto Duz Image / Michele Bertoloni