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Tonfo della Trapani Shark contro Il Partizan, ma coach Repesa non dispera

Si chiude con una sconfitta per la Trapani Shark il torneo pre-season internazionale andato in scena nel fine settimana, che ha visto primeggiare in finale il Partizan Belgrado con il punteggio di 89-61 sui padroni di casa granata. I trapanesi, dopo la vittoria nel primo impegno contro i giapponesi del Ryukyu, non sono riusciti a tenere testa ai forti serbi, anche a causa dei tanti infortuni con i quali il coach Jasmin Repesa ha dovuto fare i conti, in questa fase iniziale della stagione in cui i guai fisici sono una costante.

Direzione sbagliata

“Peccato, volevo una prestazione a livello molto più alto, ma per motivi diversi non siamo riusciti a resistere per più di 15 minuti – ha detto Repesa nel dopo partita – Purtroppo la partita è andata in una direzione sbagliata, ma la cosa più importante è che nessuno si sia infortunato in modo grave e aver fatto vedere dei progressi nel sistema di gioco. Io onestamente vedo il bicchiere mezzo pieno. Ora bisogna riposare bene, e domani cominciamo di nuovo con gli allenamenti di preparazione, sperando di recuperare tutti quanti”.

Troppa stanchezza

“Ai nostri ragazzi nessun rimprovero, troppi infortuni, troppa stanchezza nelle gambe per poter competere con una squadra di questo livello”, ha ribadito il presidente della Trapani Shark, Valerio Antonini, che già guarda all’inizio del campionato di serie A1: “Ora recuperiamo infortunati e condizione per arrivare al 28 settembre al meglio – aggiunge – Dispiace avere visto gli spalti semi vuoti, probabilmente la città non è pronta per il susseguirsi di eventi così importanti e dovrò in futuro ragionare sulla ubicazione di partite amichevoli di tale livello. Confidiamo poi che il Comune di Trapani recepisca come sempre le nostre necessità manifestate apertamente e ripetutamente e si muova nella direzione richiesta per gli interventi straordinari che si necessitano onde evitare di essere costretti a ripensare dove giocare le nostre partite del futuro”.

(foto Facebook)

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Redazione