Nuoto, “La Mimmo Ferrito non rilascerà alcun nulla osta” e si va verso il ricorso
di Simone MiliotiNuoto11 Settembre 2024 - 16:30
Appena qualche giorno fa scrivevamo di cambiamenti nel nuoto palermitano, e quindi siciliano, concentrandoci sulla chiusura del settore agonistico della Nadir, ma contestualmente accennavamo alla situazione della maggior società per numero di iscritti palermitana che potrebbe perderne una quindicina. La Mimmo Ferrito, con il suo presidente Maurizio Lombardo, ha rilasciato in esclusiva alcune dichiarazioni alla nostra testata che nei fatti chiudono alla possibilità che loro possano lasciar andar via questi atleti con nulla osta.
Per ricapitolare il tecnico Fabio Lombardo passerà dalla Mimmo Ferrito al Cus Palermo, una decisione comunicata alla società a fine luglio a scadenza del suo contratto. Buona parte del gruppo da lui allenato nell’intento di seguirlo ha, come da regolamento, fatto richiesta di nulla osta alla Mimmo Ferrito. La società non ha dato riscontro a queste richieste e quindi sul piano burocratico si profila il silenzio-rifiuto della concessione del nulla osta, ma come più volte ribadito ad atleti e famiglie in corso di incontri e anche a noi telefonicamente la società non lascerà andare via i propri atleti. Leggendo la normativa generale adesso l’unica possibilità per gli atleti che vogliano svincolarsi è proporre un ricorso con istanza motivata da presentare al Tribunale Federale che è ciò che le famiglie stanno preparando e che dovrà essere fatto entro il 16 settembre.
Parla il presidente della Mimmo Ferrito
“Noi non concediamo il nulla osta a questi atleti – spiega Maurizio Lombardo – sono nostri tesserati e sono atleti che ci fanno vincere i campionati. Per noi sono un patrimonio, su cui abbiamo investito per anni, quindi perché devono andare via se noi possiamo garantirgli lo stesso percorso didattico? Con noi continueranno lo stesso percorso con tecnici qualificati altrettanto quanto lo era il signor Lombardo che ha lavorato per tre anni con noi. Avranno, compatibilmente con quello che può offrire la città, spazi acqua, palestra e supporto sanitario grazie al fatto che ci avvaliamo della collaborazione scientifica della Polisportiva Palermo. Sarà l’atleta che dovrà adattarsi ai nuovi tecnici, come succede a scuola uno si tiene gli insegnanti che trova e può capitare di cambiare insegnanti durante il suo percorso”.
Ma alcuni confessano che in questo modo non si sentiranno più a casa.
“Noi metteremo i tesserati nelle condizioni di sentirsi bene – risponde Lombardo – piscine, palestre e supporto sanitario e quanto altro necessario affinché possano crescere in maniera sana. A noi come società interessa questo, se poi un atleta vuole seguire il proprio allenatore lascia il tempo che trova. Quello che resta sono le società e quello che hanno seminato”.
Se da questa situazione si dovesse arrivare all’abbandono da parte di alcuni atleti per questo sport?
“Mi dispiace ma noi abbiamo sempre le porte aperte, se vogliono nuotare e hanno voglia di farlo noi siamo sempre aperti, non chiudiamo la porta in faccia a nessuno. Smetteranno di nuotare? Mi duole il cuore ma la scelta della società è tutelare il proprio patrimonio, composto da atleti che hanno ottenuto grandi risultati grazie al supporto della società e non soltanto all’intervento del tecnico. I tecnici, ripeto, vanno e vengono ma quello che resta sono le società e senza le società i tecnici non avrebbero ragione di esistere”.
Quindi tra il bene della società e dei ragazzi cosa mette al primo posto?
“Metto il bene della mia società e dei miei atleti, non nel senso che sono di mia proprietà ma nel senso che sono tesserati per la Mimmo Ferrito. Io parlo da rappresentante della società e da questa posizione le dico che io devo tutelare il patrimonio della Mimmo Ferrito composto da atleti e da tecnici che vogliono restare con noi. Siamo disponibili a parlare con tutti, possiamo discutere individualmente sulle condizioni per proseguire il loro percorso. Se ci sarà un ricorso la federazione sentirà loro, sentirà noi e poi prenderà le proprie decisioni, dove finisce la tutela della mia società e dove inizia quella degli atleti non lo stabilisco io”.
Non sottovalutare il lato sportivo e umano
Rispetto alle parole del presidente bisogna segnalare che alcuni atleti dell’ex gruppo di Fabio Lombardo lamentano di star ricevendo un trattamento non di pari livello come da lui affermato: non hanno preso parte alla preparazione atletica e per quanto riguarda gli orari in vasca o palestra non coincidono con quelli dei tesserati degli altri gruppi. Diversi tecnici in confidenza hanno confermato che la situazione è ambigua ma se dipendesse da loro lascerebbero gli atleti liberi di spostarsi rilasciando i nulla osta, come in anni passati quanto si sono permessi scambi tra società o anche spostamenti di blocchi unilaterali.
Riguardo la visione “scolastica” del presidente Lombardo dissentiamo in quanto la volontà di seguire un determinato tecnico, che per i ragazzi in età adolescenziale diventa una figura di fiducia, è una situazione che può verificarsi e ci sono diversi esempi. A memoria recente ricordo lo scorso anno Raffaele Parisi seguire Lenny Ferrigno alla Water Sun, o quest’anno il gruppo della Nadir che si è diviso con una parte che ha seguito Roberto D’Agati alla Ita12001 e sappiamo per certo che il Cus Palermo in vista della prossima stagione era disposto a lasciar andare alcuni suoi atleti che già si allenavano con Fabio Lombardo, qualora il tecnico fosse rimasto questi si sarebbero tesserati alla Mimmo Ferrito in cambio di nulla. “Per il bene dei ragazzi”, una frase che personalmente da quando scrivo su SportWebSicilia mi è stata ripetuta tante volte, ho capito essere un modo di comportarsi accorto per non mettere ragazzi, spesso minorenni e non certamente atleti professionisti, sotto i riflettori quando le cose vanno male ma non sovraesporli altrettanto quando vanno bene. Una regola non scritta che a quanto pare non tutti rispettano.
Alla fine della storia i veri danneggiati non saranno né la Mimmo Ferrito, che perderà iscritti e conseguentemente posizioni nelle classifiche regionali e nazionali; né Fabio Lombardo, che potrebbe ritrovarsi ad allenare un gruppo totalmente nuovo o anche non allenare; neanche i genitori, che potrebbero dover trovare un altro sport ai propri figli o magari risparmiare diverse centinaia di euro di retta. I veri danneggiati saranno quegli atleti che saranno costretti a fare sport in un ambiente in cui non si sentono più a casa o che saranno costretti ad abbandonare lo sport che hanno amato fino ad ora. Una scelta da regolamento legittima ma, considerato quanto dopo il Covid tanto è stato fatto per riavvicinarli alle piscine, che adesso, appesa ad un ricorso con l’esito incerto, potrebbe farli allontanare per sempre da una vasca.