Nuoto

Nuoto, chiude la Piscina del Sole, Ferrigno “Qualcuno ci aiuti”

Altra emergenza per il nuoto siciliano, la Piscina del Sole di Comiso chiuderà. Saranno effettuati lavori al tetto che porteranno via un anno, così la Water Sun, società del posto che conta una quarantina di atleti agonisti, in questi giorni è alla frenetica ricerca di spazi acqua nelle vicinanze per portare avanti il proprio progetto. La vasca ha ospitato spesso in passato il campionato regionale di fondo in vasca e tra i nuotatori più conosciuti, che hanno raggiunto anche la ribalta nazionale, della Water Sun ci sono Raffale Parisi, Paolo Brullo e Giorgia Gurrieri.
“Stiamo programmando per salvare il salvabile – ci racconta il tecnico Leonardo Ferrignosembra assurdo ma i ragazzi in questo momento potrebbero scegliere tra il cambiare sport o ritirarsi dal nuoto. Io stesso ho pensato di gettare la spugna, avremo una riunione con i genitori nei prossimi giorni, dove parleremo di cosa fare, dal mio punto di vista chiederò di poter entrare in acqua da lunedì prossimo altrimenti diventa inutile. Lancio un appello a Comune e Federazione, aiutateci a trovare una soluzione per nuotare, non si riesce a capire che si stanno portando i ragazzi a mollare?”.

Ferrigno con dei piccoli nuotatori

Il tecnico non avrebbe neanche problemi a stare fermo un anno in attesa che riapra la Piscina del Sole, ma sottolinea come gli atleti non ci pensano nemmeno a cambiare società e per alcuni, che possono ambire a risultati importanti a livello nazionale, è importante continuare a nuotare. Così Ferrigno sta ipotizzando una bozza di allenamento che chiaramente sarà ridotto: Esordienti B tre volte a settimana, Esordienti A quattro volte e Categoria 5 volte, tutto questo, ci confida, andando a mettere più ragazzi di quanti ce ne dovrebbero stare in ogni corsia.
La società sta chiedendo spazi acqua tra Gela, Ragusa e Modica, ma le richieste per le corsie vengono definite “esorbitanti” negli impianti più vicini e quindi comodi tanto che la Water Sun andrebbe in passivo ogni mese. Già lo scorso anno in un breve periodo di emergenza Ferrigno si è dovuto dividere tra gli impianti di Gela, Ragusa e Caltagirone “pensare di farlo per dieci mesi è impossibile” aggiunge ricordando i costi affrontati dalla società. Oltre al gruppo di agonisti il tecnico segue anche un gruppo Master che si troverà nelle stesse difficoltà e di cui al momento non si sta occupando “se troviamo la vasca – conclude l’allenatore – io sarò disponibile a seguirli”.

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Published by
Simone Milioti