Il Messina e l’emergenza campi, Modica “Vorrei fare soltanto l’allenatore”
di Alessandro CalleriCalcio05 Ottobre 2024 - 16:27
All’orizzonte c’è il match di domenica contro la capolista Benevento, preparato tra le consuete innumerevoli difficoltà legate ai campi d’allenamento. Il Messina si è allenato anche negli spazi antistanti (!) al rettangolo di gioco dello stadio “Franco Scoglio” o in un campo a sette. Non da realtà professionistica. All’Ambiente Stadium di Bisconte la squadra è costretta a dividere gli orari con le altre formazioni cittadine che militano nelle categorie inferiori. Una situazione sempre più paradossale, che sembra senza via d’uscita.
Lo sfogo di Modica
Un vero e proprio tormento per il tecnico Giacomo Modica che, nella conferenza stampa pre-gara, ha di nuovo sottolineato il problema, rivolgendo un appello: <<Le difficoltà sono ataviche e partono da molto lontano. Bisogna scervellarsi per trovare una situazione per potersi allenare. Certamente non è uguale ad allenarsi nell’antistadio facendo solo delle corse che non ti aiutano a migliorare tatticamente e tecnicamente, né a livello di aggressività. Non mi va però di dilungarmi, questa situazione mi si è spesso rivolta contro, quasi volessi giustificare la mancanza di risultati. Io vorrei essere messo soltanto nelle condizioni di fare l’allenatore, ma purtroppo non è così. Bisogna andare avanti, sperando che possa incidere poco o niente sulla testa dei giocatori. Dovremo gettare il cuore oltre l’ostacolo, con passione e dedizione. Chi ha coscienza e desiderio che il Messina possa recitare una parte bella e gradevole che cominci a fare qualcosa. Si tratta dell’ottava settimana che sono qui e non ho mai messo piede dentro questo campo che si chiama San Filippo se non per le gare ufficiali. Non penso sia normale>>.
Bicchiere mezzo vuoto
A quota 6 dopo 7 giornate il Messina conta già i punti persi e le occasioni sciupate. I giallorossi avrebbero meritato molto di più sia in casa contro la Casertana (da 2-0 a 2-2), che a Latina (1-1) e infine a Picerno, dove i lucani si sono imposti per 2-0 dopo un paio di grosse occasioni non capitalizzate dal Messina. <<Siamo venuti meno a delle accortezze che hanno causato questi errori, perché impegno e voglia di combattere ci sono stati. Quelle piccole cose hanno determinato il risultato, portato a casa da chi sbaglia meno. Noi ci siamo meritati di perdere le partite, perché prendere gol al 97′ col Potenza significa perdere due punti, passare da 2-0 a 2-2 contro la Casertana, anche per scelte sbagliate, sono stati altri due punti persi. Non dobbiamo avere alibi e giustificazioni, le partite vanno combattute fino alla fine, non dal 1′ al 70′, ma al 100′, finché l’arbitro non fischia. Dobbiamo non perdere in area le distanze, i riferimenti vanno presi, non lasciati a due o tre metri. In fase di difesa si deve vivere pensando negativamente e avendo paura nello sbagliare un metro perché ti fanno male, mentre in attacco puoi essere positivo sperando nell’errore dell’avversario. Sul primo gol del Picerno eravamo a difesa schierata, in quattro contro un solo attaccante loro, significa che si è attratti dalla posizione e dalla palla, perdendo di vista il riferimento>>.
Il problema difesa
Preoccupa, dunque, il dato dei gol subiti, già 12. Quale la ricetta per migliorare, anche alla luce di un gruppo giovanissimo? <<Confido nell’aiuto dei giocatori più esperti. Abbiamo però preso gol sull’espulsione di Manetta col Potenza o per il fallo da rigore contro la Casertana dove bastava accompagnare l’avversario. Gli errori fanno parte del nostro lavoro, chi non è sbaglia vuol dire che è un fenomeno, riguarda anche me, che posso sbagliare le scelte o sostituzioni. La squadra è sul campo con piena consapevolezza e col desiderio di voler stupire. Adesso andiamo ad analizzare soltanto la classifica o i risultati, ma sotto il profilo della prestazione non ho nulla da rimproverare ai ragazzi>>.
Il Benevento
In riva allo Stretto arriva la prima della classe, in coabitazione col Picerno. Il Benevento allenato da Auteri, reduce dal 4-1 inflitto alla Juventus Next Gen, è tra le maggiori candidate per la promozione: <<Deve essere per noi una motivazione in più, li rispettiamo. Chapeau al Benevento che è primo, ma noi veniamo da due risultati bugiardi. Dovremo avere quella rabbia giusta e importante da trasferire sul campo per contrapporci ad una squadra che gioca bene ed è in grande salute, lo dice la classifica. Dobbiamo incontrarle tutte, che sia il Benevento o un’altra, pensando a dare il massimo e se quello non basta anche qualcosa in più. Abbiamo di fronte una buona squadra, bisogna pensare ad una gara per volta>>. Le dimissioni lampo del dg Pippo Trimarchi (“Manca la fiducia, contesto ostile”) e l’operazione al setto nasale alla quale si è sottoposto il terzino Peppe Salvo hanno reso la settimana ancora più turbolenta. La parola passa adesso al campo.
Arbitro e precedenti
Messina-Benevento, dell’ottava giornata di Serie C-girone C, è stata affidata all’arbitro Edoardo Gianquinto di Parma che verrà coadiuvato dagli assistenti Vincenzo Andreano di Foggia e Emanuele Bracaccini di Macerata. Pietro Marinoni di Lodi il quarto ufficiale. Gianquinto ha diretto nella passata stagione Virtus Francavilla-Messina 1-0 (sospesa per un black-out alle luci di oltre 40′) e non sono mancate le proteste per un gol annullato a Cavallo. Il Messina ha affrontato quattordici volte in casa il Benevento nella sua storia, con otto vittorie, quattro pareggi e due sconfitte nel bilancio dei precedenti. Le ultime due sfide le hanno però vinte proprio i sanniti: rotondo 0-5 nel 2015/16 e 0-1 (gol di Improta) nello scorso campionato di Serie C. I peloritani non battono la “Strega” dalla C1 2000/2001: 3-1 al “Celeste” con reti di Godeas, Criaco e Scaringella. Al termine di quella stagione fu promozione in B tramite i playoff e la finale vinta contro il Catania.