Primo championship point utile, e cosa fai? Piazzi un ace, vincendo la finale giocata contro un mito vivente. Così Jannik Sinner ha fatto suo il torneo di Shangai, mettendo a segno il settimo trionfo di questa stagione che lo ha consacrato come miglior tennista al mondo, spodestando quel Novak Djokovic che anche oggi ha perso il braccio di ferro con l’italiano. Tra i due ormai il bilancio è in pareggio negli scontri diretti: 4 vittorie a testa, ma abbastanza indicativo delle forze ormai in campo è il bilancio favorevole per l’azzurro negli ultimi 4 match, in cui il serbo ha portato a casa una sola vittoria. Quindi il 7-6/6-2 con cui il numero uno del ranking Atp si è imposto nel torneo cinese, è l’ennesima dimostrazione di una superiorità ormai manifesta, che apre una nuova era e un nuovo dominio nel tennis mondiale.
Certo non è mai facile imporsi contro un campionissimo come Djokovic, che nel primo set non ha lasciato spazio all’italiano, in un testa a testa equilibratissimo andato avanti fino all’inevitabile tie-break. Lì però Jannik ha preso il sopravvento, sfoderando fin da subito un servizio fotonico che lascia annichilito l’avversario. Perciò la prima partita viene firmata dall’altoatesino, con un 7-4 nel game decisivo che sa di grande autorevolezza. Nel secondo set la musica cambia, e il quarto gioco rappresenta lo spartiacque che fa pendere l’equilibrio dalla parte di Sinner, che con un break si porta sul 3-1. A questo punto per Djokovic tutto si fa tremendamente complicato, tanto da non poter più recuperare lo svantaggio accumulato. Il 6-2 con cui il fresco campione di Shangai mette termina alla seconda partita, fotografa benissimo il dominio di Sinner, il quale non ha più bisogno di consacrazioni, ma che non finisce di sorprendere.
(foto X @ItaliaTeam)