La vittoria a Palermo a luglio, poi la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi, adesso alla sua prima partecipazione arriva la finale alle Wta Finals di Ryad in Arabia Saudita. Il 2024 di Qinwen Zheng è da incorniciare e potrebbe essere ancora più ricco se nel pomeriggio dovesse (a partire dalle 17 italiane) dovesse battere l’americana Coco Gauff nell’epilogo del torneo milionario sul cemento indoor della capitale araba.
La giocatrice cinese, numero 7 del mondo, in un’intervista a SuperTennis alla vigilia dell’ultimo atto del torneo saudita, ribadisce però l’importanza dell’aver vinto – per il secondo anno consecutivo – gli Internazionali di Sicilia a Palermo (i Ladies Open, ndr) lo scorso luglio. E dire che l’anno prossimo la kermesse del Country Club sarà, nella migliore delle ipotesi, ridimensionata. Subito dopo la fine dell’edizione di quest’anno è arrivata la vendita della licenza per il Wta 250 in Transilvania (Romania) e per ora non sarebbe prevista una nuova edizione per il 2025. Chissà che con questa dedica si possa effettivamente organizzare almeno un Wta 125.
“In Sicilia – dice – mi sono ripresa: sono andata lì, ho vinto il titolo e poi ho vinto l’Oro alle Olimpiadi“. Zheng sottolinea: “Sì, adesso posso essere almeno un po’ orgogliosa di me“. Il massimo dell’entusiasmo per una tennista che nonostante stia vivendo un momento magico mostra ampi margini di miglioramento.
“Ho vissuto una stagione strana – prosegue la cinese – con un ottimo inizio agli Australian Open, ma con un periodo di mezzo complicato. Roland Garros e Wimbledon sono andati male, dopo lo Slam londinese non sentivo di essere al mio livello, ho dovuto cercare di riprendere il ritmo che avevo perso“.
E poi arriva una dedica speciale: “Devo ringraziare il torneo di Palermo, se mi sono ripresa: sono andata lì, ho vinto il titolo e poi ho vinto l’Oro alle Olimpiadi. Così sono riuscita a lasciarmi alle spalle i dubbi, recuperando la condizione e la fiducia“.
Zheng osserva: “Rispetto all’Australia sono una giocatrice migliore. Mi muovo più velocemente, faccio andare la palla più velocemente, servo meglio. In ogni aspetto mi sento di avere fatto progressi. Anche fisicamente, mi sono irrobustita. Vedevo le mie avversarie con quelle spalle larghe e pensavo che ero troppo magra, che avrei dovuto mettere qualche chilo di muscoli, per essere competitiva. Non mi piacevo. Del resto, sono cresciuta seguendo Serena Williams e adoravo il suo stile di gioco così aggressivo. Per mantenere fede a questo schema, tuttavia, ci vuole un fisico adeguato. Ora sono semplicemente più esplosiva“.
Poi il pensiero è inevitabile alle Wta Finals ed alla sfida alla francese. “Il mio obiettivo qui era solo di giocare bene, di dare il massimo di quello che avevo. Ma non avevo particolari ambizioni. Io la più giovane in finale dai tempi di Petra Kvitova? Magari arriva Coco e batte subito questo record…“.
Coco Gauff, numero 3 delle classifiche ad appena 20 anni, è subito riuscita a replicare il risultato della cinese. Così sarà l’americana l’avversaria nel match decisivo per il titolo.
“L’ultima volta che ho giocato con Coco Gauff, ho perso. Ma so perché è accaduto: mi sono ritrovata a non essere incisiva col servizio fin dall’inizio del secondo set, e questo mi ha portato a non poter fare il mio gioco. Oggi, tuttavia, sono una giocatrice diversa da allora: sono passati diversi mesi e sono cresciuta. Affrontare di nuovo una come Coco, che ha già vinto uno Slam così giovane, sarà uno stimolo importante, qualcosa che mi farà bene“.