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Tra Tyson e Jake vince ai punti lo youtuber e la noia, lo streaming di Netflix in tilt

Come da copione, la farsa sportiva dell’anno è andata in scena, (non in onda perché lo streaming di Netflix è andato in tilt). Mike Tyson perde ai punti contro lo youtuber Paul Jake ma entrambi si dividono un bel bottino di soldi: 40 milioni di dollari per il vincitore e 20 milioni per Iron Mike. Un match noioso che poco aveva da dire e molto da dare in termini di soldi. Uno spettacolo mediatico da 300 milioni di dollari, raccolti tra sponsor e vendita dei biglietti per assistere a poco e nulla. Si saranno annoiate anche le oltre 70.000 persone presentì all’interno del AT&T Stadium di Arlington in Texas.

Tanto clamore per nulla

Mike Tyson, al rientro sul ring dopo quasi vent’anni, ha boxato per i primi tre round, con movimenti rallentati dai suoi 58 anni che poco potevano fare contro i 27 dell’avversario Paul Jake che potrà dire, un giorno, di aver battuto la leggenda della boxe mondiale. Guantoni più spessi per non farsi male e round ridotti da 3 a 2 minuti, rappresentavano il prologo di ciò che sarebbe stato: uno evento per fare soldi e nulla di più. C’è veramente poco da raccontare dal punto di vista sportivo, sono stati più interessanti gli screzi, artefatti, tra i due durante le pesate. Insomma la classica “americanata” per fare bancomat che credevamo esistesse soltanto sui film di Rocky Balboa.

Il flop della diretta streaming su Netflix

Anche i grandi sbagliano. Il colosso Netflix non regge l’attesa dei tanti curiosi, ma soprattutto non reggono i suoi server, facendosi clamorosamente trovare impreparato. I tanti milioni di appassionati collegati per assistere alla bufala dell’anno sono rimasti delusi da uno streaming che è collassato dopo pochi minuti lasciando l’amaro in bocca ai tanti, soprattutto in Europa, che erano rimasti svegli per assistere alla diretta (in Italia l’incontro è andato on line alle 02.00 del mattino).

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Fabio Bologna