Angela Carini, la pugile della nazionale italiana che quest’estate alle Olimpiadi di Parigi è stata protagonista del ritiro immediato nell’incontro con la pugile algerina Imane Khelif, torna sul ring ai campionati italiani di Seregno (3-8 dicembre), dopo mesi di pausa seguiti a quel match che ha provocato tante polemiche. E adesso, in un’intervista a Repubblica, racconta il momento difficle vissuto, anche nella vita privata, in attesa di rimettersi in gioco.
La pugile ricorda nell’intervista le lacrime dopo l’abbandono nel match che tanto ha fatto discutere, e il dolore per il sogno olimpico infranto, con anni di sacrifici svaniti in un istante. Inoltre Carini respinge le accuse per la mancanza di coraggio, sottolineando che già salire sul ring è una prova di forza. Sulla polemica con Khelif, l’atleta finita nell’occhio del ciclone per le tante illazioni sulla sua identità sessuale, Carini dichiara: “Non giudico nessuno, ma neanche lei dovrebbe giudicare me”.
Poi la pugile azzurra spiega i motivi che l’hanno portata al ritiro nel match parigino, dichiarando di non essere stata influenzata da niente e nessuno, ma di aver subito due colpi decisivi, soprattutto uno alla mascella, che l’hanno portata alla decisione di fermarsi. Dopo le Olimpiadi per Angela Carini è stato un momento complicato, trovando conforto negli affetti dei suoi cari, e di chi le sta più vicino in ambito sportivo. Tuttavia rivela di non aver avuto il sostegno da parte delle compagne di squadra, accusandole di indifferenza: “Non ho trovato una di loro che abbia detto una frase di incoraggiamento – dichiara – è la cosa che mi ha fatto più male”.