L’episodio di Bove è l’ultimo di una lunga lista, ma oggi si grida al complotto

di Fabio Bologna

Da Giuliano Taccola nel 1969, passando a Lionello Manfredonia nel 1989, Morosini nel 2012, fino ad Eriksen nel 2021. Complottisti fatevi avanti….ma di episodi come quelli di Edoardo Bove nel calcio (e non solo..) ce ne sono tanti e nulla avevano a che fare con i vaccini. Il malore in campo accusato dal giocatore della Fiorentina durante la partita di ieri contro l’Inter, fa già gridare allo scandalo chi del complotto ha fatto la propria ragione di vita, cercando a tutti i costi una connessione tra questi episodi e il vaccino anti COVID,  ma di episodi come quello di domenica la storia sportiva è purtroppo ricca di esempi.

Da Taccola nel 1969 ad Eriksen nel 2021

Di giocatori che si sono accasciati a terra per un malore improvviso durante una partita la storia né ricorda tanti. Dalla Serie A ai campi in terra battuta, a quelli di calcetto, la cronaca sportiva annovera diversi episodi del genere avvenuti in epoche diverse ma, con sommo dispiacere per i complottisti, in quei periodi non c’erano vaccini verso i quali puntare il dito.

Il 16 marzo 1969, l’Italia piangeva Giuliano Taccola, attaccante della Roma, che si spense a Cagliari. Il bomber giallorosso accusò un malore negli spogliatoi al termine della gara.

30 ottobre 1977. Quel giorno toccò a Renato Curi, 24 anni, giocatore del Perugia che si sentì male durante la partita contro la Juventus. Poi l’inutile corsa verso l’ospedale e la morte sopraggiunta pochi minuti dopo.

Nel dicembre del 1989, durante la partita Bologna – Roma, il centrocampista della Roma Lionello Manfredonia viene colpito da un arresto cardiaco. Ci vollero ben cinque scariche di defibrillatore prima che il suo cuore tornasse a battere.

La morte di Morosini e la tempestività dei soccorsi per Eriksen

Esito ben più tragico e doloroso quello riguardante Piermario Morosini, che nell’aprile del 2012 si accasciò in campo in preda a convulsioni durante la partita tra Livorno e il Pescara. Per lui nonostante i vari tentativi di rianimazione non ci fù niente da fare e morì subito dopo l’arrivo in ospedale.

Sempre nel 2012 la storia del giocatore congolese Fabrice Muamba fece il giro del mondo, in quanto il suo cuore si fermò per oltre un’ora durante una partita di calcio tra Bolton (squadra in cui militava) e Tottenham. Miracolosamente ed inspiegabilmente si salvò.

Nel 2021, durante la partita tra Danimarca e Finlandia, valida per gli europei di calcio, Christian Eriksen cadde a terra colpito da un malore improvviso, per lui i soccorsi tempestivi furono di vitale importanza. Una volta stabilizzato fu trasportato in ospedale dove gli venne diagnosticato un arresto cardiaco.

Oggi i defibrillatori in campo salvano tante vite

Oggi, per fortuna, la presenza dei defibrillatori in campo (ormai obbligatori in tutti gli impianti sportivi) aumenta la percentuale di chi riesce a salvarsi, ma negli anni in cui ci si affidava soltanto alla maestria nella pratica del massaggio cardiaco dei medici a bordo campo, i numeri di chi ce l’ha fatta è di gran lunga più basso.

Nel 1987 persero la vita due giocatori della serie B di Cipro: a febbraio il senegalese Titi Nianse, a marzo il cipriota Christos Timotheou. Tre anni dopo, la tragedia di Joao Pedro, laterale del Recife, scosse il campionato brasiliano. E un altro brasiliano di 23 anni, Calmito Augusto, morì d’infarto nel febbraio 1995 in Geel-Boom, in Belgio. Andrea Ceccotti, calciatore della Pro Patria, svenne in campo l’8 novembre 1987 durante la partita di C2 contro il Treviso. Entrato quasi subito in coma irreversibile per una trombosi alla carotide, morì sei giorni dopo.

Non solo nel calcio

Non solo nel calcio ma anche in altre discipline sportive, la cronaca sportiva ci racconta di atleti che sono morti per improvvisi malori durante i minuti di gioco. Sempre nel 1977, pochi mesi prima di Renato Curi, Luciano Vendemini, pivot della Chinamartini Torino e della nazionale, fu stroncato da un aneurisma, mentre stava firmando autografi. Il 24 marzo 2012, l’ex campione di volley Vigor Bovolentaè morì per un malore occorsogli durante la partita fra la sua squadra, la Yoga Forlì, e la Lube per il campionato di B/2.