Messina, Sciotto respinge le dimissioni del ds Pavone

di Alessandro Calleri

Nemmeno la vittoria per 2-1 di Torre del Greco ha contribuito a rasserenare gli animi in casa Messina. Il direttore sportivo Giuseppe Pavone ha infatti rassegnato le sue dimissioni, che sono state tuttavia respinte in maniera ufficiale dal presidente peloritano Pietro Sciotto. Da Trapani, nelle ultime ore, non a caso, sono rimbalzate voci che vorrebbero il presidente granata Valerio Antonini (estimatore pure del tecnico Giacomo Modica) sulle tracce di Pavone, magari in vista dell’ennesimo ribaltone dopo gli ultimi deludenti risultati.

Il comunicato del Messina

Dopo il passo indietro annunciato dall’artefice del Foggia dei miracoli sotto la gestione Zeman negli anni ’90, operativo per il Messina da quest’estate, è arrivata la replica immediata del club giallorosso. Giuseppe Pavone non si muove, per preciso volere della società: “L’ACR Messina comunica di avere ricevuto formale comunicazione con la quale il direttore sportivo Giuseppe Pavone rassegna le proprie dimissioni dal suo incarico. Lo stesso ha fatto sapere di avere assunto tale decisione per consentire a chi subentrerà di poter scegliere in assoluta libertà. Nell’occasione, Pavone ringrazia il presidente Sciotto per la stima e l’affetto avvertiti sin dall’inizio del suo lavoro a Messina, sentimenti peraltro ricambiati incondizionatamente. Il Presidente Sciotto, in virtù della stima reciproca e tenuto conto che il direttore sportivo costituisce il perno del progetto tecnico, peraltro fortemente voluto dall’allenatore Giacomo Modica, respinge le dimissioni del direttore sportivo Giuseppe Pavone” si legge nella nota diramata dall’ufficio stampa.

Gli scenari

Dato il possibile cambio di proprietà ormai alle porte, con l’Aad Invest Group che ha sottoscritto un contratto preliminare per l’acquisizione del pacchetto di maggioranza dell’Acr riguardante l’80% delle quote, Pavone avrebbe voluto farsi subito da parte, al di là dell’interesse manifestato da altri club nei suoi confronti. Il ds, che si è concesso raramente ai microfoni e alle conferenze stampa, dopo mesi piuttosto complicati ed un budget assai esiguo affidatogli dal club per l’allestimento della rosa sul mercato estivo, si era rimesso di fatto nelle mani della proprietà eventualmente subentrante, qualora avesse ritenuto necessario anche un cambio in ambito dirigenziale e tecnico. Su questo fronte, intanto, non è giunta nessuna comunicazione da parte della fiduciaria lussemburghese e del fondo americano alle sue spalle. Continua a vigere in tal senso l’assoluto silenzio. La prodezza di Anatriello e il rigore parato da Krapikas, utili per sbancare il “Liguori” e stendere la Turris, non bastano a regalare tranquillità all’ambiente. La perdurante contestazione e le poche presenze allo stadio, alla luce della protesta del tifo organizzato che invoca da mesi la svolta tramite la cessione del Messina, hanno caratterizzato questo tribolato inizio di stagione. Quartultimi a quota 16, ad una sola lunghezza dalla zona salvezza, alle porte per Manetta e compagni ci sono altri due scontri diretti, avversarie Foggia (sabato 7 al “Franco Scoglio”) e Juventus Next Gen (a Biella sette giorni dopo), per cercare di chiudere il girone d’andata nel miglior modo possibile.