Intervento chirurgico per Edoardo Bove con l’impianto di un defibrillatore

di Redazione

Il calciatore Edoardo Bove è stato sottoposto con successo a un intervento per l’impianto di un defibrillatore sottocutaneo, presso l’ospedale Careggi di Firenze. La procedura, eseguita dall’equipe di Aritmologia, si è resa necessaria dopo il malore accusato dal giocatore il primo dicembre durante la partita di Serie A tra Fiorentina e Inter, quando furono vissuti momenti di paura dai giocatori in campo e dai tifosi. Il dispositivo, in grado di riconoscere e trattare un potenziale arresto cardiaco tramite scariche elettriche, è removibile, lasciando al giocatore viola la possibilità di scegliere in futuro se mantenerlo o meno.

Esami medici

Se il decorso post-operatorio sarà regolare, Bove verrà dimesso nei prossimi giorni. Tuttavia il suo ritorno in campo è ancora incerto, e dipenderà dall’esito degli esami medici. In particolare si indagherà se il problema cardiaco sia di natura genetica o infiammatoria, eventualmente legato a una miocardite provocata da infezione. La decisione di mantenere il defibrillatore avrà un impatto cruciale sulla carriera del calciatore. In Italia, infatti, le normative federali vietano agli atleti con dispositivi cardiaci permanenti di partecipare a competizioni agonistiche, impedendo la loro presenza in Serie A e nelle serie minori.

Futuro all’estero?

Il caso di Bove ricorda la vicenda di Christian Eriksen, che fu costretto a lasciare l’Inter dopo un arresto cardiaco durante Euro 2020. L’assenza di regolamenti simili in Inghilterra ha permesso a Eriksen di continuare la sua carriera con il Brentford e successivamente con il Manchester United. Se Bove fosse costretto a mantenere il defibrillatore, anche per lui si prospetterebbe un trasferimento all’estero, unico modo per continuare la carriera agonistica.