La nuova pista ciclopedonale di Catania è un incubo, tra allagamenti e rischio cadute

di Redazione

La nuova pista ciclopedonale di Catania, progettata per collegare il centro città alla Plaia e promuovere la mobilità sostenibile, sta suscitando numerose critiche, per il sorgere di varie problematiche che riguardano ad esempio la progettazione, e i materiali utilizzati, dell’opera che comunque ancora deve essere collaudata.

Problemi di sicurezza

Uno dei difetti più evidenti è il tracciato irregolare, che costringe ciclisti e pedoni a frequenti attraversamenti stradali tra il lato mare e quello interno, aumentando il rischio di incidenti. Inoltre l’uso condiviso della pista, tra pedoni e ciclisti, sembra creare problemi di sicurezza, sia per gli uni che per gli altri.

Rischio di cadute

Per di più la pavimentazione presenta gravi carenze. La resina utilizzata è stata stesa su asfalto preesistente con crepe e buche, dando luogo ad una superficie irregolare e poco sicura per biciclette e monopattini, con la pavimentazione che risulta scivolosa, aumentando il rischio di cadute. Le recenti piogge hanno tra l’altro evidenziato un problema di drenaggio: diversi tratti della pista si allagano a causa di avvallamenti e dell’assenza di un sistema di scolo, rendendola inutilizzabile. L’acqua stagnante ha anche scolorito già la superficie rossa, anche quella molto criticata per l’impatto visivo sul contesto urbano.

Dubbi sull’utilità

La ciclopedonale della Plaia rischia così di diventare un simbolo di cattiva gestione dei fondi pubblici, sollevando tra i cittadini catanesi molti dubbi sulla sua effettiva utilità. Si può quindi affermare che servano diversi interventi correttivi per fare della pista ciclopedonale della Plaia un vero e utile simbolo di mobilità sostenibile per la città.

(foto Facebook @Lungomare Liberato)