Nuoto, Razzetti ancora sul podio, in cinque in finale domenica

di Simone Milioti

Si avviano alla conclusione i 17esimi mondiali in vasca corta di Budapest, in svolgimento fino a domani alla Duna Arena, ma le emozioni da vivere sono ancora tante e con gli azzurri assoluti protagonisti. L’Italnuoto riparte dalle sei medaglie conquistate fin qui (1-4-1) e dai tanti giovani che stanno sorprendendo, confermando la bontà di un movimento sempre vincente e che guarda già alle Olimpiadi di Los Angeles 2028. Sul podio ancora Razzetti che conquista il bronzo nei 400 misti, nella giornata di domani la possibilità per incrementare il bottino con Benedetta Pilato nei 50 rana, Ludovico Blu Art Viberti e Simone Cerasuolo nella gara al maschile, Silvia Di Pietro e Sara Curtis nei 50 stile libero. Il programma si chiuderà in mattinata le batterie dei 200 stile libero e 200 dorso che si aggiungeranno alle finali conquistate oggi con anche le staffette femminili e maschili della 4×100 mista.

Razzetti ancora sul podio, bronzo nei 400 misti

Quattro gare e altrettante medaglie. Alberto Razzetti, talento pazzesco per lucidità mentale e potenza fisica, si prende un pesantissimo bronzo nei 400 misti, dopo i secondi posti nei 200 mix, nei 200 farfalla e quello con la 4×200 stile libero: è lui l’uomo copertina dell’Italnuoto a Budapest. Di tutto cuore la finale del 25enne di Lavagna – tesserato per Fiamme Gialle e Genova Nuoto My Sport – che chiude in 3’58″83, malgrado una frazione a farfalla non brillante come al solito e uno stile libero strappato soprattutto negli ultimi venticinque metri, e lontano dal suo record italiano di 3’57″01 griffato lo scorso dicembre per il titolo europeo: un podio che, proprio per le difficoltà dovute alla stanchezza accumolata in sette giorni, vale tantissimo e che proietta Razzo nel gotha del nuoto mondiale. Vince l’imprendibile russo Ilia Borodin in 3’56″83 ed unico a scendere sotto ai 3’57. Mette al collo l’argento lo statunitense Carson Forster in 3’57″45. “Il tempo obiettivamente non è eccezionale. In acqua mi sono sentito un po’ pesante – spiega Razzetti, plasmato da quattro anni a Livorno da Stefano Franceschi – Davanti erano tutti imprendibili. Sono però contento di aver preso un’altra medaglia. Adesso un po’ di riposo e poi pensero alla stagione in lunga”.

Personale per Busa nei 100 farfalla

Dieci anni fa al San Raffaele di Milano gli dissero che non avrebbe potuto più nuotare per problemi cardiaci. Lui però da guerriero e da ragazzo di rarà generosità non ha mai mollato e adesso sta sbocciando campione. Michele Busa cresce ancora e, dopo il quinto posto con record italiano (22″01) nei 50, è strepitoso quarto con primato personale nei 100 farfalla a trentasette centesimi dall’australiano Matthew Temple in 48″71. Eccezionale la prova del 23enne faentino – tesserato per Imolanuoto e allenato da Cesare Casella – che nuota in 49″08, con un super terzo venticinque in 12″93 ed un ultimo ottimo in 13″38, che cancella il 49″11 siglato in semifinale quando ha demolito il 50″30 registrato appena venti giorni fa agli Assoluti. Vince, per una super tripletta dopo il successo nei 50 farfalla e nei 100 misti, lo svizzero Noè Ponti con il record del mondo in 47″71, sette centesimi più veloce del 47″78 stampato dallo statunitense Caeleb Dressel nel 2020. L’argento è del francese Maxime Grousset in 48″57. “Ero già al limite in semifinale e questa sera ho provato a tirare fuori le energie rimanenti – racconta Busa – Ho fatto dei progressi incredibile ed è tutto merito di Cesare (Casella ndr): senza di lui non sarei qui oggi”. Settimo, un comunque bravo e coraggioso, Simone Stefanì. Il 24enne di Maglie – tesserato per Fiamme Oro e Time Limit – chiude in 49″29 e pagà forse il primo cinquanta in 22″66 troppo sparagnino. “Per me è una rinascita, dopo tre stagioni non facili – spiega l’allievo di Andrea Sabino – Adesso spero di disputare una grande annata in lunga”.

De Tullio quinto negli 800 stile libero

E’ entrato in una nuova dimensione dopo il settimo posto alle Olimpiadi e adesso guarda con ambizioni giustificate al futuro. Luca De Tullio si esalta alla Duna Arena ed è quinto negli 800 che da sempre rappresentano la sua gara. Bravissimo il 21enne di Bari – tesserato per Fiamme Oro e CC Aniene, allenato da due mesi da Fabrizio Antonelli al Centro Federale di Ostia – che tocca in 7’34″32 per la seconda prestazione personale di sempre. L’oro è del sorprende ungherese Zalan Sarkany 7’30″56, l’argento del tedesco Florian Wellbrock in 7’31″90 e il bronzo del tunisino Ahmed Jaouadi – primo nei 1500 – in 7’31″93. “Il podio non è poi così distante e per qualche istante l’ho anche accarezzato – sottolinea il mezzofondista pugliese – Io però sono molto soddisfatto della mia prova. Ho cambiato molte cose in questi mesi ed io sono galvanizzato, perché sento di avere margini di crescita importanti. Rientro da Budapest con ottime sensazioni ed eccellenti indicazioni”.

Staffetta mista mista settima

In chiusura di serata il settimo posto della 4×100 mista mixed che si affaccia per la prima volta sul palcoscenico internazionale. Lorenzo Mora (50″11), Ludovico Blu Art Viberti (57″08), Elena Capretta (56″77) e Sara Curtis (51″58) chiudono in 3’35″54 che migliora il 3’37″26 nuotato dagli stessi protagonisti, ma con Sofia Morini in ultima frazione, in batteria. Vince la Rappresentativa delle nazioni neutrali in 3’30″47. Bruciati gli Stati Uniti secondi in 3’30″55 e il Canada terzo in 3’31″97. Per tutti parla il più esperto Lorenzo Mora (Fiamme Rosse/VVFF Modena): “Abbiamo dato tutti il massimo, considerando che c’è un po’ di stanchezza in tutta la squadra. E’ una nuova staffetta e quindi non possiamo che crescere in questo contesto”.

I risultati delle semifinali odierne

La capacità di rigenerarsi sempre dopo le delusioni, come la mancata qualificazione alla semifinale dei 100. Benedetta Pilato si conferma campionessa eccezionale, tira fuori orgoglio e carattere, sopperendo ad una condizione atletica non al top, e in scioltezza si prende il pass per la finale dei 50 rana con il quinto riscontro cronometrico. La 19enne di Taranto e campionessa europea in carica – tesserata per Fiamme Oro e CC Aniene, argento iridato ad Abu Dhabi 2021 – tocca in 29″24, con un buon passaggio in 13″28 e un ritorno un po’ contratto in 15″96, ma la sensazione è che domani possa tirar fuori il colpo ad effetto. “Non è facile essere sempre competitive. Sono giovane ma è già tanto tempo che gareggio a questi livelli – sottolinea la primatista italiana (28″81) , allenata a Torino da Antonio Satta – Io mi sento anche bene in acqua e vedremo cosa accadrà in finale”. Miglior tempo per la fuoriclasse lituana Ruta Meilutyte in 28″39. Si ferma, malgrado il personale, Chiara Della Corte (Campania Sport) quindicesima in 30″06 (precedente 30″20).
Meritata fortuna per gli azzurri nei 50 rana. Ludovico Blu Art Viberti e Simone Cerasuolo, con un pizzico di brivido, accedono alla finale rispettivamente con il settimo e l’ottavo crono. Il 22enne di Torino – tesserato per Fiamme Oro e CN Torino, seguito dallo stesso Satta e settimo nei 100 – nuota il primato personale in 25″80, togliendo sette centesimi al tempo siglato agli Assoluti; un centesimo più lento è il 21enne emiliano – tesserato per Fiamme Oro ed Imolanuoto e preparato da Casella – che chiude in 25″81 e a cui il sudafricano Chris Smith in 25″66, che vale il terzo riscontro cronometrico, toglie il record del mondo juniores (precedente 25″85). Guida il gruppo il russo Kirill Prigoda, argento nella doppia distanza, in 25″48. “E’ andata bene e sono soddisfatto per aver abbassato il personale – dichiara il ranista sabaudo – Seconda finale iridata individuale: non male direi”. Gli fa eco l’amico Simone, seppur con un briciolo di riserva: “Mi sono sentito meglio al mattino. Domani devo dare tutto e non fare calcoli”.
Show delle italiane nei 50 stile libero. Una evergreen Silvia Di Pietro e Sara Curtis, in un ideale passaggio di testimone, saranno protagoniste dell’ultimo atto di una finale, cui accedono con il quarto e ottavo crono, che si preannuncia di livello pazzesco. La 30enne di Roma – tesserata per Carabinieri e CC Aniene, allenata da Mirko Nozzolillo, oro con la 4×50 sl mixed – nuota in 23″68 e si riprende il record italiano, strappando lo scettro proprio alla velocista cuneese che agli Assoluti di Riccione ha timbrato un 23″77 che aveva cancellato il 23″83 che Di Pietrò siglò nel 2023. Ottima la prestazione della 18enne di Savigliano – tesserata per Esercito e CS Roero, quinta con la 4×100 sl – che in 23″76 scende comunque sotto al già vecchio primato nazionale. Alla fine le due azzurre si abbracciano e si commuovono, per differenti motivi ma per un obiettivo centrato che le accomuna. “Ieri dicevo che questa sarebbe stata la mia ultima gara individuale internazionale – racconta Di Pietro – Non mi aspettavo neanche io di andare così forte e di poter essere a livello di una concorrenza così importante. Certi risulati, però, sono incoraggianti e mi fanno capire che sono ancora competitiva”. Poi la voce di Curtis: “Sono contenta per Silvia. Si merita questa soddisfazione, perché è un esempio per tutte noi – afferma la cuneese, allieva di Thomas Maggiora – Non pensavo di poter entrare in finale ed invece è andata benissimo”. Davanti a tutte, con il record del mondo, la statunitense Gretchen Walsh in 22″87, che cancella il 22″93 di Ranomi Kromowidjojo del 2017. Una prestazione eccezionale, quella della 21enne di Nashville che in apertura aveva vinto i 100 farfalla, portando il primato mondiale a 52″71.
Si ferma nei 50 stile libero al maschile Leonardo Deplano (Carabinieri/CC Aniene) decimo malgrado il personale in 20″83. Ma è una semifinale che rimarrà nella storia, perchè il caymaniano Jordan Crooks in 19″90, diventa il primo uomo a scendere sotto i 20″, ritoccando il 20″08 che ha nuotato in mattinata.

Foto Andrea Masini / DBM