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La rivoluzione Var potrebbe arrivare nel ciclismo, con videocamere nel gruppo

Il mondo del ciclismo sta per essere rivoluzionato dall’introduzione del VAR (Video Assistant Referee), un sistema già noto nel calcio e in altri sport, ma ora in fase sperimentale anche nelle competizioni ciclistiche. La Federazione Ciclistica Olandese (KNWU) ha avviato il progetto nel beach racing, una disciplina invernale molto popolare nei Paesi Bassi. L’innovazione sarà testata nella NL Beach Cup, un nuovo circuito con cinque eventi nel calendario invernale.

A supporto della giuria

Il sistema VAR si basa su telecamere Go-Pro assegnate casualmente ai corridori, insieme a un sistema di livestream e la presenza di almeno un arbitro dedicato. L’obiettivo è supportare le decisioni della giuria presente sul campo, garantendo giudizi più precisi e trasparenti. Una prima gara pilota ha già avuto luogo senza incidenti rilevanti, e la prossima prova avverrà durante la NK Katwijk, prevista per il fine settimana sulla costa a nord dell’Aia.

Benefici significativi

L’introduzione del VAR nel ciclismo potrebbe avere benefici significativi, soprattutto nelle gare su strada, dove percorsi tecnici e la presenza di veicoli d’appoggio generano situazioni più complesse. Le telecamere potrebbero migliorare la sicurezza e la correttezza delle gare. La sfida sarà superare le eventuali resistenze verso un sistema che potrebbe alterare le dinamiche tradizionali di svolgimento delle gare ciclistiche.

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Redazione