La Leonessa di Sicilia si racconta…l’intervista a Vissia Trovato, tra ring e realtà

di Cristiano Runza

Che si trattasse di una persona frizzante lo si capisce appena incroci il suo sguardo attento e profondo. Una vita ricca di tanti interessi che a primo impatto possono sembrare divergenti e dissonanti tra loro, ma in tutto ciò che la “Leonessa di Sicilia” fa centra sempre in pieno i suoi obiettivi. E in barba ad una famosa canzone italiana, per lei “tra palco e realtà” non vi è differenza, perché il palco, che sia per un concerto o per un incontro di boxe – il ring – è la sua di realtà!

Rapporto speciale

Ma andiamo per ordine, stiamo parlando della dottoressa Vissia Trovato, una delle boxeuse più apprezzate e conosciute in Italia. Nonni siciliani, nata e cresciuta in Brianza, ma con la Sicilia ha sempre avuto un rapporto costante, prima da bambina con la famiglia per le classiche vacanze estive, in seguito per via di una importantissima storia d’ amore.

Pura coincidenza

Passiamo alla sua attività sportiva: Vissia si approccia alla “nobile arte” per pura coincidenza, all’età di 28 anni decide di allenarsi serratamente per rimettersi in forma, ma piuttosto che aerobica o spinning sceglie la boxe. Durante uno dei soliti e classici allenamenti un episodio le cambia la vita, entra in palestra un noto maestro di boxe, che in maniera diretta le chiede: “Ti piacerebbe provare a combattere?”. Senza pensarci due volte la Leonessa di Sicilia risponde “sì!”. Da quel momento si apre un mondo, quello dell’agonismo.

 

Titoli prestigiosi

Da allora Vissia porta a casa 12 vittorie (5 prima del limite), un titolo europeo, un mondiale (federazione Ibo) e unintercontinentale (Wba). Ma, per diritto di cronaca, dobbiamo anche dire che i prestigiosi traguardi raggiunti sono stati preceduti da ben trentatré incontri nella categoria dilettanti. Una carriera sportiva ammirevole, e quando le chiediamo un commento, risponde che “nella vita non bisogna porsi limiti, la determinazione e la volontà ti portano dove vuoi”.

Consapevolezza in sé stessi

Quindi, andando sul ruolo sociale che possono avere le disciplina da combattimento, come nel caso del progetto “Alleniamoci al rispetto”, promosso dal governo, per dire no al bullismo ed alla violenza di genere, coinvolgendo diversi istituti scolastici e un cospicuo numero di studenti italiani, Vissia afferma che “sicuramente la boxe e gli sport analoghi permettono di prendere consapevolezza in sé stessi, aiutano a crescere, a gestire la pressione e preparano ad affrontare anche situazioni pericolose poiché rafforzano la persona”. “Inoltre, le regole del combattimento incanalano le energie in attività sane e costruttive – fa notare la pugile di origini siciliane – Non è un caso che siano spesso integrati nei programmi di recupero sociale per soggetti difficili. Per questo ma anche per tanti altri motivi consiglio vivamente la pratica della boxe, anche alle donne e ai bambini”.

La passione per la musica

Adesso Vissia ha appeso i guantoni al chiodo e non le dispiacerebbe competere in altri sport, visto che ne avrà provati più di una dozzina, come il jujitsu, il crossfit e altro. L’altra sua grande passione è la musica: “Mi sono formata alla scuola civica di jazz, e per la maggior parte della mia vita ho suonato in band dal repertorio rock, blues e rhythm and blues – racconta – Ho suonato con molte formazioni diverse. La band con la quale ho un rapporto speciale è la Wangy Blues Machine, ci collaboro da oltre 20 anni. Ho fatto un disco con i Bluecacao, band blues/jazz, e da circa un anno e mezzo canto per un gruppo che fa rock/pop, che si chiama Balla coi Gufi”.

Progetti per il futuro

Non finisce qui però, visto che Vissia Trovato è pure laureata, in Arte contemporanea. E per il futuro? “Vorrei continuare con tutto quello che nella mia vita mi ha accompagnato fino ad oggi – conclude – lo sport, il canto, la passione per il trekking ed i cani. Chiaramente adesso voglio concentrarmi di più anche sul mio lavoro, però onestamente nel mio futuro mi vedo più all’estero o perché no, in Sicilia vivrei volentieri!”.