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Chana Masson “respinge” anche il cancro al seno, il portiere dell’Handball Erice “Nel 2025 voglio la felicità”

Al suo arrivo in Sicilia, nel 2022, la conoscevano in pochi. Solo gli addetti ai lavori e gli appassionati di pallamano. Con le sue parate ha poi conquistato il pubblico ed anche chi non seguiva questo sport vincendo due Coppe Italia e due Super Coppe italiane e sfiorando due volte lo scudetto difendendo i pali dell’Handball Erice. Chana Masson, estremo difensore brasiliano – 46 anni lo scorso 18 dicembre – è arrivata in Italia alla ricerca delle sue radici. Suo bisnonno, Giovanni Masson era originario di Padova e partì alla volta del Sudamerica per tentar fortuna. Ma è giunta in Sicilia anche per il senso di sfida.

Per me è stata una sorpresa giocare in Italia – racconta a SportWebSicilia.it – perché pensavo di finire la mia carriera in Danimarca. Avevo il desiderio di venire qui perché ho origini italiane. Inoltre mio nonno e mia nonna parlavano italiano. Poi mi hanno contattato per giocare a pallamano. Norbert Biasizzo (il vice presidente dell’Handball Erice, ndr), mi ha ha chiamato e mi ha fatto vedere il suo bel progetto. Non pensavo minimamente di giocare qui ma poi sono stata convinta a venire in Sicilia. Lui (Biasizzo, ndr), è stato molto professionale e mi è piaciuto subito. È un progetto per il futuro e lo sviluppo della pallamano”.

“Non conoscevo la pallamano italiana”

Chana Masson. Foto Joe Pappalardo

Masson continua e parla del suo approccio al campionato italiano. Abituata a giocare in altri Paesi dove la pallamano è uno sport molto più praticato e seguito come Spagna, Norvegia, Russia e Danimarca ed a difendere la porta della sua nazionale in ben quattro Olimpiadi (Sydney 2000, Atene 2004, Pechino 2008 e Londra 2012) disputando anche diversi Mondiali ed entrando nella formazione ideale dell’edizione della rassegna iridata del 2011, la nostra serie A1 le era sconosciuta.

Non conoscevo la pallamano italiana – ammette – ed il gioco è molto diverso da una nazione all’altra. Ho un’età per cui diventa tutto più difficile se non si è pronti fisicamente e mentalmente. Ho accettato questa sfida. Oggi stiamo lavorando con Erice per migliorare il livello della pallamano in Italia. Ma non è stato facile: il primo mese a Trapani mi chiedeva se io giocassi a pallavolo non sapendo cosa fosse la pallamano. Poi abbiamo vinto la Coppa Italia (la prima nel febbraio 2023, ndr) e tutti mi hanno riconosciuto. Questi successi ci hanno responsabilizzato ma non si può vincere tutto e subito. Ci vuole tempo. Arrivare secondi come è accaduto due volte nelle finali scudetto non è sufficiente. Stiamo lavorando per migliorarci. Sono felice ed orgogliosa di quanto fatto”.

La lotta al tumore

Oltre ai successi in campo, l’esperta atleta brasiliana ha vinto di recente una battaglia ben più importante: quella col tumore al seno. È diventata anche testimonial della giornata internazionale dedicata alla lotta contro questo tipo di cancro – che si celebra il 19 ottobre – incoraggiando altre donne che combattono contro questo male anche con un video appello della Lilt. Una lotta affrontata con il solito coraggio che contraddistingue chi si mette in porta a guidare la difesa ed evitare i gol.

L’anno appena passato – racconta Chana Masson – è stato per me molto difficile. Ho combattuto contro questo male e per questo al momento sono a metà tra essere allenatore dei portieri ed una giocatrice. Ho fatto l’intervento al seno, il mese prossimo inizierò la radioterapia. Non potevo allenarmi al 100% e quest’anno è stato speciale. Sono stata fortunata a scoprirlo in tempo: durante la doccia capivo che c’era qualche cosa di diverso. Avendo avuto l’esperienza di mia sorella – prosegue – sono voluta andare a fondo e l’abbiamo preso in tempo. Sono stata operata a Palermo dal professor Salvatore Vieni ed ora farò la radio presumibilmente fuori dalla Sicilia”.

“Solo una fase della mia vita, voglio giocare prima dei play off”

Masson però pensa già al presente ed all’immediato futuro. “Questa è stata solo una fase della mia vita – dice il portiere – ne ho poi parlato con i social ed ho reso noto la situazione. Questo perché i tifosi mi chiedevano il perché non giocassi. Adesso voglio tornare in campo prima dei play off”.

“Ho capito che devo vivere giorno per giorno”

Chana Masson fa una riflessione alla domanda sul 2025. “Dal punto di vista personale posso dire che negli ultimi anni ho tanti progetti. La malattia però mi ha fatto capire che devo vivere quotidianamente. Giorno per giorno. Ho una famiglia, una bimba bellissima. Nel 2025 voglio che prevalga la voglia di vivere. Voglio vivere ed essere felice e mettere amore in tutto quello che faccio”.

“La squadra è forte ed è unita”

Chana Masson, di spalle, abbraccia Daniela Sofia Pinto Pereira, sua compagna di ruolo all’Handball Erice durante un match di campionato. Foto Joe Pappalardo

Ed a livello sportivo, “Sono molto felice per la squadra – continua – posso dire che abbiamo uno spogliatoio molto unito. Siamo veramente una squadra e tutte le giocatrici lavorano per aiutarsi e migliorare. Questo non è facile anche perché in passato, in altre squadre, ho visto spesso spaccature nel gruppo. Cosa che poi si sente in campo. Questa stagione tutto sta andando per il meglio: ho fiducia in questo gruppo”.

Avversarie per il 2025

Un commento sulla corsa scudetto, obiettivo dichiarato delle Arpie che hanno chiuso il girone di andata in testa con 10 vittorie ed una sconfitta. L’ultimo successo, in casa con Salerno domenica scorsa è stata una vera e propria prova di forza. Ma il portiere brasiliano prosegue: “Abbiamo giocato molto bene sia con Salerno che con Bressanone – fa notare – ma abbiamo perso con Pontinia. E c’è anche il Cassano Magnago. Difficile dire chi sia l’antagonista principale. Queste squadre sono forti. Siamo campionesse d’Inverno, è un titolo indicativo ma c’è ancora molto da giocare. Siamo su una buonissima strada”.

Da allenatore dei portieri

Chana Masson, Handball Erice. Foto di Joe Pappalardo

Infine un commento su quello che già fa: allenare i portieri. In rosa ve ne sono altri tre molto forti che seguono Chana Masson. Sono Daniela Sofia Pinto Pereira, Martina Iacovello e Romina Ramazzotti. “È bello lavorare così – spiega – sono tutte molto brave ma hanno voglia di imparare e mi rispettano moltissimo. Sento che sono parte di questo gruppo di portieri perché stanno molto bene con me. Ho 46 anni e penso di poter migliorare: loro sono molto più giovani di me e posso aiutarle con la mia esperienza. Aiuto anche l’accademia ed alleno le ragazze delle giovanili e la A2 di Trapani. Anche li ci sono talenti”.

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Published by
Edoardo Ullo