Angelo Puccio, 51enne originario di Giarre e taorminese d’adozione, è morto nelle scorse ore a seguito delle gravi conseguenze di un tragico investimento mentre era a bordo della sua bicicletta. Il 2 febbraio scorso, mentre percorreva in bicicletta viale Federico II di Svevia, il ciclista era stato investito da un’auto che viaggiava nella sua stessa direzione. L’impatto è stato violentissimo: Puccio è stato sbalzato sul parabrezza del veicolo prima di cadere rovinosamente sull’asfalto.
Soccorso immediatamente dal 118 e trasportato in elisoccorso all’ospedale Cannizzaro di Catania, è arrivato in codice rosso con gravi traumi alla testa e alla colonna vertebrale. I medici hanno tentato di salvargli la vita con due delicati interventi chirurgici, ma le ferite riportate si sono rivelate troppo gravi. Dopo giorni di lotta in rianimazione, Angelo Puccio si è spento, lasciando sgomenta le comunità di Giarre e Taormina, città dove lavorava da oltre vent’anni ed era molto stimato per la sua professionalità e umanità.
La sua tragica scomparsa riaccende il dibattito sulla sicurezza dei ciclisti sulle strade. Negli ultimi anni il numero di incidenti che coinvolgono chi si sposta in bicicletta è in costante aumento, con troppe vittime causate da distrazione, velocità e mancato rispetto delle distanze di sicurezza da parte degli automobilisti. Il caso di Angelo Puccio è solo l’ennesimo esempio di quanto sia urgente un intervento per migliorare la convivenza tra auto e biciclette, con infrastrutture adeguate e maggiore sensibilizzazione sul tema della sicurezza stradale.